Due casi di sconfinamento in due settimane, sempre a Claviere. E le accuse di Matteo Salvini a Parigi di fornire ricostruzioni false, a cui sabato ha fatto seguito l’annuncio dell’invio “della polizia italiana a presidiare il confine”. Ora è il neo ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, a provare a ricucire lo strappo: “Voglio discutere prossimamente con gli omologhi europei, compreso Salvini”, ha annunciato a Le Journal du Dimanche. Ma sulla decisione di inviare agenti a Claviere, Castaner ha detto: “Non ci può essere soluzione senza cooperazione. Le decisioni unilaterali non possono farci fare passi avanti”. “Lo invito a Roma”, ha replicato Salvini, ma “continueremo a pattugliare i confini, l’Italia ha rialzato la testa”. Intanto, riferiscono fonti del Viminale, nelle prossime ore i funzionari della direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere (Dipartimento della pubblica sicurezza) saranno a Claviere per verificare la situazione dopo i recenti episodi di sconfinamento.

L’ultimo che ha scatenato le nuove tensioni tra il Viminale e Parigi è avvenuto venerdì mattina alle 9.30: è stato ripreso da un cittadino di Claviere e poi rilanciato sulla sua pagina Facebook dallo stesso Salvini. Una settimana fa, nella stessa zona, la Digos ha notato e fotografato un furgone della gendarmeria francese scaricare due migranti nelle vicinanze di una galleria. Ma al confine transalpino da mesi si ripetono situazioni controverse. Il 29 dicembre dell’anno scorso un documentarista ha ripreso a Bardonecchia un furgone bianco con all’interno personale in divisa della gendarmerie francese arrivare e ‘scaricare’ davanti alla stazione due persone di origine africana, a marzo una pattuglia di doganieri francesi (ora indagati dai pm di Torino) ha fatto irruzione sempre a Bardonecchia in un locale utilizzato da una Ong per sottoporre un nigeriano ad un test antidroga. E ad agosto a Gimont sono stati chiesti i documenti a due cittadini italiani da quattro soggetti “verosimilmente francesi”, sbucati dalla boscaglia all’improvviso armati, in mimetica e giubbotto antiproiettili.

L’intervista di Castaner – “Oggi, nella maggior parte delle zone di frontiera, la cooperazione con la polizia italiana funziona bene“, è invece quello che sostiene Castaner nella sua intervista a Le Journal du Dimanche. “Non contate su di me – ha aggiunto il ministro – per aggiungere polemica a polemica. La cosa più importante è che i nostri rispettivi responsabili della polizia si incontrino per rafforzare il coordinamento”. Il neo responsabile dell’Interno spiega di perseguire “una politica di fermezza nei confronti dell’immigrazione irregolare. Dobbiamo fare il possibile per impedire la creazione e la ricostituzione dei campi illegali. A Grande-Synthe (nel nord, ndr) i ‘passeur‘ tengono 1.500 persone in condizioni di vita scandalose. Metterò fine a questa situazione anche se dovrò ordinare delle evacuazioni, d’accordo con i responsabili locali. Ma affinché la nostra politica sia credibile, bisogna anche ottenere l’integrazione dei rifugiati”. Castaner aggiunge che la Francia “dovrà essere più efficace nell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione. Non è normale che chi si è visto negare il diritto d’asilo e stranieri in situazione irregolare restino sul nostro territorio”. 

La risposta di Salvini – “L’Italia – ha replicato il vicepremier della Lega – non è più pavida, rassegnata a essere il campo profughi d’Europa e che prende ordini da Bruxelles e da Berlino. Aspetto il ministro francese a Roma, ma nel frattempo continueremo a pattugliare i confini. Siamo un Paese che ha rialzato la testa: chi non l’ha ancora capito se ne renda conto”. Il ministro dell’Interno aggiunge: “Prendo atto con soddisfazione” delle parole di Castaner, “evidentemente fa autocritica dopo gli episodi di immigrati scaricati come pacchi dalla polizia francese nei boschi italiani. È ministro da pochi giorni, sono sicuro che lavoreremo bene e nel rispetto reciproco. Ma servono i fatti: noi siamo pronti a tirare dritto”. Peraltro, il ministro francese ha invocato “più efficacia nei provvedimenti di espulsione”. “Sono d’accordo” conclude Salvini, “è quello che sostengo da anni eppure mi davano del razzista, anche da Parigi. Meglio tardi che mai“.

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