È caduto ieri durante il Palio straordinario che a Siena ha celebrato la fine della Grande Guerra e oggi è morto a causa di una brutta lesione alla zampa destra. La storia di Raol, cavallo della contrada della Giraffa, riporta in auge la polemica decennale sulla pericolosità della corsa che fa parte della storia della città toscana. A dare notizia della morte è stata l’Enpa (ente nazionale protezione animali), che contestualmente ha annunciato di aver sporto denuncia alla Procura di Siena. Subito dopo la caduta, Raol è stato soccorso, sedato e portato alla clinica veterinaria Il Ceppo, dove oggi è morto nonostante le cure ricevute.
L’ACCUSA DELL’ENPA: “ENNESIMA MORTE ANNUNCIATA”
“Se già appariva assurdo pensare di ricordare la fine della Grande Guerra con un evento, il Palio di Siena, che ha un lungo passato di morti animali – ha detto Carla Rocchi, presidente Enpa – il fatto che un cavallo sia deceduto proprio in occasione di tale ricorrenza rende la vicenda ancora più paradossale e inaccettabile. La storia, con i frequenti e ripetuti incidenti di questi anni, ci dice che il Palio di Siena rappresenta una seria e concreta minaccia per l’incolumità degli animali. Purtroppo – ha proseguito Rocchi – abbiamo perso il conto di quanti ne sono morti o sono rimasti gravemente feriti per una manifestazione anacronistica; una iniziativa – ha accusato – che ormai non ha altra ragion d’essere se non quella di farsi strumento di marketing, anche politico. Lo ribadisco – ha aggiunto ancora il presidente dell’Enpa – La morte di Raol non né casuale né imprevedibile. Invece, visti i nefasti trascorsi del Palio, era un evento con elevata probabilità. La magistratura accerterà le responsabilità penali di questa ennesima morte – ha concluso – ma quelle morali e politiche sono evidenti per sé e ricadono su tutti coloro i quali hanno partecipato, a vari livelli, all’organizzazione dell’ennesima corsa della morte”. L’Enpa, inoltre, ha ricordato che Raol era montato dal fantino Jonathan Bartoletti, già finito nel mirino della magistratura per il decesso di un altro cavallo, avvenuto in occasione del Palio di Asti. Anche per questo motivo gli animalisti sono tornati a chiedere lo stop a sagre, corse, palii, manifestazioni popolari, che prevedano l’impiego di animali.
LA POSIZIONE DEL COMUNE DI SIENA: “LA CITTA’ AMA E RISPETTA GLI ANIMALI”
La morte del “cavallo dato in sorte alla Contrada Imperiale della Giraffa” è fonte di “dispiacere” per l’Amministrazione Comunale di Siena. Parola del sindaco Luigi De Mossi, che ha rispedito le critiche animaliste al mittente sottolineando che “il dispiacere è di tutta la città che ama i cavalli e li rispetta, e non accetta provocazioni da chiunque abbia solo l’interesse a farsi pubblicità, non conoscendo la nostra cultura, tradizione, rispetto e cura dei cavalli”.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA ACCUSA GLI ORGANIZZATORI
DSulla vicenda è intervenuta anche l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e del Movimento Animalista: “Da ministro del Turismo mi sono battuta perché il Palio di Siena non fosse incluso tra le manifestazioni patrimonio dell’Unesco ed ho fatto bene – ha spiegato – Penso da sempre che l’Italia potrebbe farne a meno e che non ci sia nulla di nobile o di ‘culturale’ nel maltrattare animali per il divertimento umano solo perché questa è la tradizione. Per i cavalli il Palio di Siena è e resta un inferno”. Per la parlamentare di Forza Italia “l’incidente conferma, al di là delle rassicurazioni periodicamente fornite dagli organizzatori, tutta la pericolosità della corsa, che infatti è costata la vita a decine di animali negli ultimi cinquant’anni. Non si può non notare – ha ricordato la Brambilla, sottolineando la circostanza già resa nota dall’Enpa – che il fantino di Raol, Jonatan Bartoletti, è lo stesso che montava Mamuthones, il cavallo morto durante la mossa del palio di Asti 2013. Inutile girarci intorno – ha concluso – Lanciare cavalli a folle velocità su tracciati con quei raggi di curvatura è una grave forma di maltrattamento che provocherà sempre incidenti mortali. Le manifestazioni tradizionali che comportano sfruttamento di animali sono anacronistiche e devono essere abolite“.