Il presidente americano: "Sono anni che la Russia viola l'accordo, non saremo gli unici a rispettarlo". Il trattato Inf, firmato da Reagan e Gorbaciov nel 1987, imponeva a entrambe le potenze la distruzione dei missili balistici. Il vice ministro degli Esteri russo: "Decisione unilaterale, l'unica scelta sarà la ritorsione"
La tensione tra Usa e Russia, a due decenni dalla fine della Guerra fredda, torna a riguardare le armi nucleari. Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato di voler ritirare il proprio Paese dall’accordo Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces), il trattato firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbacev che imponeva a entrambi gli Stati la distruzione dei missili balistici a medio raggio. “Sono anni che la Russia viola l’accordo”, ha detto Trump ai giornalisti a margine di un comizio ad Eiko, in Nevada, “non permetteremo più che fabbrichino armi nucleari mentre a noi non è permesso. Noi abbiamo onorato l’impegno, ma loro sfortunatamente no. Non so perché il presidente Obama non si sia già ritirato”.
Non solo: gli Stati Uniti sono pronti a intercettare e distruggere i missili russi dispiegati in violazione del trattato. “Abbiamo le prove che la Russia sta costruendo un missile a medio raggio vietato, che potrebbe colpire l’Alaska o l’Europa“, ha dichiarato l’ambasciatrice Usa alla Nato, Kay Bailey Hutchison. Le reazioni alla mossa Usa da parte dei paesi dell’alleanza atlantica sono contrastanti: mentre il segretario alla Difesa britannico, Gavin Williamson, afferma che il Paese è “pienamente al fianco degli Usa”, il sottosegretario tedesco agli Esteri Niels Annen ha parlato di “decisione disastrosa“. “L’Europa ora deve evitare una nuova corsa ai missili“, ha avvertito.
Dal Cremlino, invece, invitano Trump a considerare attentamente la propria scelta. “Sarebbe un passo molto pericoloso che, sono sicuro, non sarà capito dalla comunità internazionale e si attirerà anche delle condanne gravi”, ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergej Riabkov, all’agenzia di stampa russa Tass. Questo trattato è “significativo per la stabilità internazionale e la sicurezza nucleare“, ha aggiunto. Per concludere: “Se gli Stati Uniti continuano ad agire in modo maldestro e a ritirarsi unilateralmente dai trattati internazionali, allora non avremo altra scelta se non quella di adottare misure di ritorsione, anche sulla tecnologia militare”.