Cronaca

Autostrade A24 e A25, Strada dei Parchi: “Scaduti termini della diffida al ministero per sbloccare i fondi. Esposto in procura”

Lo scorso lunedì, Strade dei Parchi aveva dato un ultimatum di cinque giorni al ministero per le Infrastrutture e Trasporti per sbloccare 192 milioni di euro annunciati nel dl Genova, necessari per mettere a norma sismica i viadotti dell'arteria che collega Abruzzo e Lazio. "Non abbiamo altra scelta perché a circa un mese dall’approvazione e nonostante i tentativi quotidiani che facciamo per vedere emessi i decreti attuativi"

Strada dei Parchi annuncia che presenterà un esposto in procura per il mancato sblocco dei 192 milioni necessari per la messa in sicurezza sismica delle autostrade A24 e A25. “Il termine della diffida è scaduto oggi, non ci sono i decreti attuativi per sbloccare i fondi”, spiegano i vertici della concessionaria che gestisce le due arterie che collegano l’Abruzzo con il Lazio.

Lo scorso lunedì, Strade dei Parchi aveva dato un ultimatum di cinque giorni al ministero per le Infrastrutture e Trasporti, sottolineando che “non è dato in alcun modo sapere per quale ragione il ministero concedente non si faccia ancora oggi parte diligente rispetto all’adempimento dei compiti di propria competenza mediante il sollecito rilascio dei provvedimenti approvati dei progetti al fine di consentire l’avvio dei lavori urgenti“.

Quei soldi, prima previsti dal 2021, sono stati anticipati al biennio 2018-19 nel decreto Genova ma, sostiene la concessionaria, sono di fatto bloccati nonostante proprio il dicastero abbia lanciato l’allarme sullo stato dei viadotti in seguito a una visita del ministro Danilo Toninelli. Un allarme confermato dall’Uit di Roma in una relazione di 14 pagine che ha portato, dopo diverse ispezioni, a limitazioni nel traffico dei veicoli pesanti su 87 ponti.

Davanti al silenzio nella giornata di oggi, Strada dei Parchi ha deciso di far ricorso alla procura: “Sarà la magistratura a verificare le responsabilità, non abbiamo altra scelta perché a circa un mese dall’approvazione del decreto Genova e nonostante i tentativi quotidiani che facciamo per vedere emessi i decreti attuativi da parte degli uffici competenti – spiega la concessionaria – si continuano a frapporre ostacoli pretestuosi che ci impediscono di avere i documenti necessari per operare”. Una “situazione diventata insostenibile a fronte delle responsabilità a cui veniamo quotidianamente richiamati”, concludono i dirigenti della concessionaria.