Arrivano i cartelloni pubblicitari che fotografano gli utenti e ne stabiliscono età e sesso. Obiettivo: visualizzare pubblicità mirate per attirare meglio l'attenzione. In Italia c'è stato un episodio a Milano ed è intervenuto il Garante per la Privacy.
I cartelloni pubblicitari attirano la vostra attenzione? Se la risposta è negativa, sappiate che presto potreste passeggiare per strada o in una stazione, e ritrovarvi davanti la pubblicità ideale per voi. Tutto merito (o colpa, a seconda dei punti di vista) dell’idea di una coppia di imprenditori britannici, che ispirati dal film con Tom Cruise Minority Report hanno pensato di creare uno schermo per le pubblicità che cambia dinamicamente in funzione di chi lo sta osservando.
L’idea è questa: dentro al cartellone pubblicitario sono nascoste delle telecamere per il riconoscimento facciale. Il software a cui sono collegate permette al sistema di identificare caratteristiche chiave dei passanti, come l’età o il sesso. Queste informazioni vengono quindi usate per visualizzare le pubblicità più adatte a quel profilo utente.
Ovviamente agli inserzionisti l’idea è piaciuta tantissimo, tanto che in men che non si dica nelle città di Manchester, Oldham, Rochdale e Nottingham sono già stati installati 16 schermi, e sono pianificate ulteriori installazioni nell’ultimo trimestre di quest’anno. La questione non resta confinata nel Regno Unito, perché sono già stati stipulati contratti per l’impiego di questi cartelloni pubblicitari 2.0 in Repubblica Ceca e in Romania, e sono previste in tutto 300 installazioni nell’Europa dell’Est. L’obiettivo è integrare questa tecnologia in 3.000 schermi in Europa centrale e orientale entro tre anni.
Sappiate che non stiamo parlando di un fenomeno inedito. Lo scorso anno fu chiesto l’intervento del Garante per la Privacy perché nella Stazione Centrale di Milano furono esposti totem pubblicitari dotati di fotocamere e software in grado di rilevare sesso, età e livello di attenzione di chi guardava le pubblicità trasmesse. I dati raccolti erano destinati ad agenzie di marketing, che li avrebbero impiegati per verificare il livello di successo di una campagna pubblicitaria e svilupparne di nuove più efficaci.
Il problema era che la profilazione utente veniva effettuata a completa insaputa delle persone in transito. Il Garante intervenne specificando che l’installazione di totem pubblicitari all’interno delle stazioni è consentita, a condizione che sia data ai passanti un’informativa che li avvisi della presenza del sistema di rilevazione di dati (provvedimento n. 551 del 21 dicembre 2017).
Se Bidooh ha intenzione di sbarcare in Italia dovrà attenersi al provvedimento, ed è una buona notizia. Quello che ci chiediamo, a prescindere dalla presenza dell’informativa, è se sia realmente accettabile diventare bersagli di una pubblicità potenzialmente molto invasiva anche quando si è per strada.