La commissione dell'Assemblea regionale siciliana che indaga sul caso dell'ex presidente degli industriali convoca l'ex governatore, coinvolto nella stessa inchiesta. Che però si nega con una mail: "Sono a Bruxelles, non ho ancora deciso la data del mio rientro in Italia". La risposta - dopo qualche ora - del presidente della commissione: "Apprendo trova in Italia, a Palermo, e più precisamente al ristorante dell'Ars"
Ha detto non potere comparire davanti alla commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana che sta indagando sul caso di Antonello Montante. Il motivo? Si trova all’estero. Peccato che nella stessa giornata pare sia invece a pranzo a Palermo, e più precisamente al ristorante della stesso Parlamento isolano. A soli due piani di ascensore della commissione che vorrebbe audirlo. È uno scambio di battute tragicomico quello tra Rosario Crocetta e Claudio Fava.
Già concorrenti alle elezioni regionali del 2012, i due politici si sono incrociati nuovamente visto che adesso Fava, da presidente della commissione Antimafia dell’Ars, ha aperto un’indagine su Montante. Una lunga serie di audizioni di politici, inquirenti e giornalisti per indagare sul caso che ha provocato un terremoto in Sicilia: l’arresto l’ex presidente di Confindustria sull’isola, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Tra le persone che l’Antimafia voleva ascoltare, dunque, c’era anche Crocetta: sostenuto pubblicamente da Montante – all’epoca considerato uno specchiato paladino della legalità – durante il suo mandato da governatore, l’ex presidente è finito indagato in una costola della stessa inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito.
Da qui, dunque, la necessità di sentirlo in commissione all’Ars. Dopo una serie di rinvii, però, Crocetta ha scritto all’Antimafia. “Attualmente mi trovo all’estero, com’è dimostrabile dal fatto che, domenica 21 ottobre, sono stato ospite in diretta a Rete 4 in collegamento da Bruxelles”, sostiene l’ex governatore con una mail inviata alle 9 e 23 del 23 ottobre da una casella di posta a lui intestata. “Non ho ancora deciso – continua – la data del mio rientro in Italia. Appena rientrero sarà mia cura contattarla“. Tutto rinviato dunque. Se non fosse che nel frattempo qualcuno evidentemente lo ha avvistato. E non certo a Bruxelles ma a Palermo nella stesso palazzo che ospita la commissione presieduta da Fava.
Che non ha reagito bene. “Gentile onorevole, ricevo la sua nota con cui comunica che si trova a Bruxelles e non ha ancora deciso la data del suo rientro in Italia. Apprendo anche, nel ricevere la sua risposta alla nostra convocazione, che Ella si trova in Italia, a Palermo, e più precisamente al ristorante dell’Ars”, è la replica di Fava – sempre via mail – evidentemente informato in diretta della presenza di Crocetta al ristorante di Palazzo dei Normanni. “Nel segnalarle il mio forte disappunto per questa sua comunicazione, già smentita dai fatti, – continua il presidente dell’Antimafia – prendo atto che non intende accogliere l’invito di questa commissione”.
Secondo la procura di Caltanissetta, dopo la sua elezione, Crocetta avrebbe nominato due assessori nella sua giunta: Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, entrambe vicine a Montante e intercettate più volte con lui. “A Crocetta non gli abbiamo mai fatto sbagliare una mossa”. “Con le attività produttive si può fare la terza guerra mondiale”, sono solo alcuni degli stralci delle intercettazioni di Montante. Per l’accusa Vancheri e Lo Bello avrebbero assicurato finanziamenti alle iniziative dell’allora presidente di Confindustria Sicilia. Che a sua volta avrebbe ricambiato finanziando la campagna elettorale 2012 del Megafono, cioè il movimento politico fondato da Crocetta. Ai tempi in cui pranzava al ristorante dell’Ars senza negare la sua presenza.