Si può risparmiare in media il 31% rispetto al valore di mercato. L’offerta sale, le ricerche aumentano, ma le richieste latitano
Quello delle aste immobiliari è il mercato delle opportunità mancate. In cinque anni l’offerta è aumentata del 23% e le ricerche di immobili all’asta sono raddoppiate, ma ciò non si è tradotto in una crescita delle compravendite effettive. A rivelarlo è un’analisi condotta da Immobiliare.it.
Secondo i dati, il prezzo delle case disponibili all’asta è del 31% più basso rispetto alla media del mercato nazionale. Nel capoluogo di regione campano, ad esempio, acquistando all’asta si risparmia circa il 17% sul valore di mercato dell’immobile. Per acquistare un trilocale di 90 metri quadri a Napoli infatti bisogna mettere in conto una spesa di circa 240 mila euro. Comprando un immobile all’asta della stessa metratura invece si spendono in media circa 200 mila euro. Nelle ricerche online gli annunci di aste immobiliari ricevono circa il triplo delle visite da parte degli utenti, ma il passaggio che manca è il successivo: quello delle richieste agli inserzionisti.
Il motivo è che l’utente vive quello delle aste come un mercato difficilmente accessibile da cittadino privato. Un’indagine condotta da Immobiliare.it su oltre duemila utenti rivela che il 34% percepisce questo segmento di mercato come riservato agli operatori professionali. In più, uno su tre è preoccupato della tempistica di sgombero della casa venduta all’asta, anche se di recente il limite è stato fissato in sei mesi. E poi c’è il fattore burocrazia, che preoccupa il 17% degli intervistati. In ogni caso sono Milano e Bologna le città italiane dove il risparmio potenziale rispetto al prezzo di mercato è più alto: qui gli immobili all’asta costano il 44% in meno rispetto agli altri. Percentuale che scende al 30% di sconto a Bari e Firenze, mentre le regioni migliori per chi cerca occasioni all’asta sono Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna con tagli medi fino al 40% al metro quadro.