“In centro a Roma, non posso esserci buchi neri”. “La Lega Nord forse non conosce Roma. Accompagnerò il ministro a conoscerla, così possa passare finalmente dalle parole ai fatti“. L’omicidio di Desirée Mariottini, morta in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, provoca frizioni tra Matteo Salvini e Virginia Raggi, nel giorno del vertice in Prefettura del comitato per la sicurezza con il procuratore capo Giuseppe Pignatone, e della contestazione al ministro che ha rinunciato a visitare lo stabile di via dei Lucani dove è stata ritrovata la 16enne priva di vita. “Tornerò qui a incontrare i residenti, ma da ministro mi impegno a fare pulizia e a tornare con la ruspa – ha risposto dopo le proteste, miste ad applausi – Ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio”. 

“Avete visto la ragazzina di 16 anni uccisa in quel covo a San Lorenzo? Io oggi ci vado, è in centro a Roma: non possono esserci buchi neri“, aveva detto il ministro dell’Interno intervenendo a Rtl 102.5 di primo mattino per poi aggiungere che “dal Movimento Cinque Stelle a Roma mi aspettavo di più, ma è una città grande e difficile da governare”. Le sue parole provocano nel giro di poche ore la reazione della sindaca Raggi: “La Lega Nord forse non conosce Roma. Non c’è solo San Lorenzo come quartiere difficile”, dice la sindaca spiegando che ci sono “zone più periferiche come San Basilio, Tor Bella Monaca, Corviale, Centocelle in cui è necessario che l’azione dello Stato sia più incisiva”. 

Nel giorno in cui il Viminale annuncia rinforzi in Lombardia e fonti del Viminale parlano di 250 persone tra Roma e provincia nei prossimi mesi, la sindaca avanza la sua richiesta: “Servono più forze dell’ordine“. E la stoccata: “Accompagnerò il ministro Salvini a conoscere Roma in modo che si possa passare finalmente dalle parole ai fatti”. Il vicempremier, al termine del vertice, ha provato a visitare il palazzo dove si è consumata la violenza, ma è stato contestato rinunciando ad entrare nello stabile. “È l’ora di riportare le regole, ci sono stabili occupati da anni e vedremo di essere più coraggiosi, non sono occupanti per necessità“, ha spiegato all’esterno dove un gruppo di attivisti ha appeso diversi striscioni. “No alla strumentalizzazione sul corpo di Desirée, Salvini specula sulle tragedie. San Lorenzo non è una passerella elettorale“, si legge sui manifesti esposti di fronte allo stabile.

Il ministro, andando via e promettendo di “tornare con la ruspa a fare pulizia”, ha assicurato: “Recupereremo la legalità via per via, quartiere per quartiere, vengo qua da ministro e mi impegno a riportare legalità e tranquillità, non solo qui, dopo anni di nulla, se non di complicità”. In che modo? “Vedremo di intervenire con la mano pesante“, ha concluso.

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