Nati nel nostro Paese, lavorano in Usa e Canada: il medico napoletano Lorenzo Brunetti è stato premiato per la ricerca sulle leucemie, la cesenate Roberta Zappasodi ha scoperto un metodo per abbattere le resistenze ai farmaci checkpoint blockade. L'ingegnere milanese Riccardo Manenti ha sviluppato un algoritmo per un computer quantistico, il palermitano Antonio D'Amore ha creato una valvola cardiaca adattabile al corpo umano. La padovana Sara Buson, infine, ha individuato per la prima volta una sorgente di neutrini cosmici ad alta energia
Sono italiani, ma lavorano negli Stati Uniti e in Canada: c’è chi fa ricerca contro i tumori, chi lavora al computer quantistico, chi a valvole cardiache perfettamente adattabili al corpo umano e chi ha scoperto una sorgente di neutrini cosmici ad alta energia. Si chiamano Sara Buson, Antonio D’Amore, Riccardo Manenti, Lorenzo Brunetti e Roberta Zappasodi e sono i 5 migliori ricercatori italiani in Nord America, premiati a Washington da Issnaf, la Fondazione degli uomini e donne di scienza italiani in Usa e Canada.
In particolare, il 35enne medico napoletano Lorenzo Brunetti si è aggiudicato il premio Paola Campese per la sua ricerca sulle leucemie: ha perfezionato un protocollo per modificare in modo efficiente il Dna di cellule del sangue normali e maligne e la sua attuale ricerca si concentra sull’applicazione di questa tecnica per scoprire nuovi meccanismi molecolari che causano la leucemia. Roberta Zappasodi, biotecnologa, 37 anni da Cesena, ha invece ricevuto il premio IBM-Bio4Dreams per la ricerca in medicina, bioscienze e scienze cognitive, per i suoi studi su come abbattere le resistenze ad un particolare tipo di farmaci immunoterapici chiamati “checkpoint blockade“, in quanto bloccano i freni molecolari alla risposta immune.
Riccardo Manenti, ingegnere milanese classe 1989, è stato premiato con l’Anna Maria Molteni Award per la matematica e la fisica: ha sviluppato un algoritmo quantistico con lo scopo di risolvere un problema di ottimizzazione, noto come ‘clustering’, in un computer quantistico da 19 qubit. La sua ricerca sarà presto pubblicata sulla rivista Science Advances. Antonio D’Amore, ingegnere palermitano di 41 anni, ha ricevuto il premio Franco Strazzabosco per l’ingegneria grazie alla sua tecnologia di protesi che permette di creare una valvola cardiaca adattabile al corpo umano, ed evitare il ricorso ai farmaci anticoagulanti a vita. Sara Buson, astrofisica 39enne di Padova, si è aggiudicata l’Issnaf Award per giovani ricercatori in scienze ambientali, astrofisica e chimica per aver individuato per la prima volta una sorgente di neutrini cosmici ad alta energia, le particelle che viaggiano nello spazio ed accompagnano i raggi cosmici.
Aggiornato e corretto da redazione web alle 14.58 del 5 novembre 2018