“Ho espresso il mio disagio in Consiglio dei ministri”. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, non approva l’attuale formulazione dell’articolo 25 del decreto Genova che prevede una sanatoria per le case abusive di Ischia, legandola alla ricostruzione del terremoto del 2017. Si tratta di una delle norme più controverse contenute nel dl impantanato tra commissione Bilancio e Camera, che non verrà votato prima di mercoledì, perché – come denunciato dalle opposizioni e da Legambiente – si tratta di un condono e prevede il finanziamento della ricostruzione con soldi pubblici per chi ha visto danneggiata o distrutta la sua abitazione abusiva.
“Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente da generale della Forestale e dei Carabinieri. Non riesco neanche a parlare di condono. Mi affido al Parlamento per una rivisitazione dell’articolo che sia conforme al senso di giustizia“, ha detto Costa in un’intervista a Sky Tg24. E per questo il ministro confida che “il dibattito in Aula lo arricchirà e lo renderà più accettabile“. L’ex generale, voluto dal M5s come ministro dell’Ambiente, ammette di averne parlato in Consiglio dei ministri: “Ho espresso il mio disagio. Con molta trasparenza abbiamo deciso di spostare la cosa al dibattito parlamentare. Vedremo il dibattito cosa porterà, io sono ottimista“.
Il provvedimento – sul quale anche la Lega, nei giorni turbolenti della “manina” sul dl fiscale, aveva espresso dubbi – è finora sempre stato difeso dal Movimento Cinque Stelle. Per il relatore Gianluca Rospi, che ha presentato un emendamento di maggioranza in commissione che “rimpicciolisce” il perimetro delle case sanabili, la norma va “incontro alla necessità di sbloccare la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell’agosto 2017” ma “senza fare alcun passo indietro sulla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della legalità”. Mentre per il deputato pentastellato Antonio Federico “è proprio fuori luogo parlare di ‘condono tombale’ a Ischia” perché, a suo avviso, “abbiamo contribuito a sbloccare prima possibile la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell’agosto 2017, senza danneggiare l’ambiente e contrastando ogni forma di illegalità”.
Politica
Condono Ischia, il ministro Costa: “Ho espresso il mio disagio in Cdm. Spero che il Parlamento lo renda più accettabile”
Il ministro critico nei confronti dell'articolo 25, osteggiato da opposizioni e Legambiente, dedicato alla ricostruzione post-sisma sull'isola di Ischia: "Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente da generale della Forestale e dei Carabinieri. Non riesco neanche a parlare di condono". E auspica un cambiamento in Aula: "Rivisitarlo affinché sia conforme a un senso di giustizia"
“Ho espresso il mio disagio in Consiglio dei ministri”. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, non approva l’attuale formulazione dell’articolo 25 del decreto Genova che prevede una sanatoria per le case abusive di Ischia, legandola alla ricostruzione del terremoto del 2017. Si tratta di una delle norme più controverse contenute nel dl impantanato tra commissione Bilancio e Camera, che non verrà votato prima di mercoledì, perché – come denunciato dalle opposizioni e da Legambiente – si tratta di un condono e prevede il finanziamento della ricostruzione con soldi pubblici per chi ha visto danneggiata o distrutta la sua abitazione abusiva.
“Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente da generale della Forestale e dei Carabinieri. Non riesco neanche a parlare di condono. Mi affido al Parlamento per una rivisitazione dell’articolo che sia conforme al senso di giustizia“, ha detto Costa in un’intervista a Sky Tg24. E per questo il ministro confida che “il dibattito in Aula lo arricchirà e lo renderà più accettabile“. L’ex generale, voluto dal M5s come ministro dell’Ambiente, ammette di averne parlato in Consiglio dei ministri: “Ho espresso il mio disagio. Con molta trasparenza abbiamo deciso di spostare la cosa al dibattito parlamentare. Vedremo il dibattito cosa porterà, io sono ottimista“.
Il provvedimento – sul quale anche la Lega, nei giorni turbolenti della “manina” sul dl fiscale, aveva espresso dubbi – è finora sempre stato difeso dal Movimento Cinque Stelle. Per il relatore Gianluca Rospi, che ha presentato un emendamento di maggioranza in commissione che “rimpicciolisce” il perimetro delle case sanabili, la norma va “incontro alla necessità di sbloccare la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell’agosto 2017” ma “senza fare alcun passo indietro sulla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della legalità”. Mentre per il deputato pentastellato Antonio Federico “è proprio fuori luogo parlare di ‘condono tombale’ a Ischia” perché, a suo avviso, “abbiamo contribuito a sbloccare prima possibile la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell’agosto 2017, senza danneggiare l’ambiente e contrastando ogni forma di illegalità”.
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Manovra, Di Maio: “Da Bce strali ma non lasciamo l’Euro. I mercati non devono avere timori”
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Stop al gas russo dall’Ucraina, l’Ue: “Ci sono già 4 rotte alternative”. L’Italia: “Scorte adeguate”. Il rischio di rincari è dietro l’angolo
Mondo
Strage di Capodanno a New Orleans: 10 morti. “Il killer ucciso era un ex militare Usa, aveva con sé la bandiera dell’Isis”. Per l’Fbi non è il solo responsabile
Politica
Il governo italiano chiede all’Iran il “rilascio immediato” di Cecilia Sala e “garanzie sulle condizioni di detenzione” della giornalista
Washington, 1 gen. (Adnkronos) - Un Cybertruck di Tesla è esploso a Las Vegas, nei pressi dell'ingresso del Trump International Hotel. Nello scoppio una persona ha perso la vita e altre sette sono rimaste ferite, riportano i media statunitensi. Secondo la polizia, l'esplosione è avvenuta nell'area parcheggiatori dell'hotel.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - Un uomo armato ha aperto il fuoco a Cetinje, in Montenegro, uccidendo sette persone, tra cui bambini. Le autorità riferiscono che il sospettato è ancora in libertà. La Polizia ha invitato i cittadini a non uscire dalle abitazioni, mentre ancora sono in corso le ricerche dell'aggressore.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - L'Italia ha chiesto al governo dell'Iran la ''liberazione immediata'' della giornalista italiana Cecilia Sala e "garanzie totali sulle sue condizioni di detenzione". E' quanto si apprende dalla Farnesina. Tali richieste sono contenute in una nota verbale che il ministero degli Esteri italiano ha consegnato al governo iraniano attraverso l'ambasciatrice a Teheran Paola Amadei.
La nota si inserisce nell'ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano per arrivare a una rapida e positiva soluzione della vicenda.
Sala è accusata di aver violato "le leggi della Repubblica islamica dell'Iran". Entrata in Iran con visto giornalistico il 14 dicembre, la giornalista si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni.
"Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. "Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità", ha sottolineato il capo dello Stato (VIDEO).
Brescia, 1 gen. (Adnkronos) - Una bambina di tre anni è rimasta gravemente ferita da un colpo partito da una pistola. E' accaduto in un'abitazione a Gardone Val Trompia in provincia di Brescia e sul posto sono intervenuti i carabinieri. La pistola e le munizioni, a quanto si apprende, erano legalmente detenute dal padre. Da una primissima ricostruzione il colpo sarebbe partito accidentalmente mentre la bambina maneggiava l'arma trovata in casa. Sull'accaduto sono in corso le indagini dei carabinieri.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - L'Italia ha chiesto al governo iraniano la ''liberazione immediata'' della giornalista italiana Cecilia Sala e "garanzie totali sulle sue condizioni di detenzione". E' quanto si apprende dalla Farnesina. Tali richieste sono contenute in una nota verbale che il ministero degli Esteri italiano ha consegnato al governo iraniano attraverso l'ambasciatrice a Teheran Paola Amadei.
La nota si inserisce nell'ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano per arrivare a una rapida e positiva soluzione della vicenda.
Cecilia Sala è accusata di aver violato "le leggi della Repubblica islamica dell'Iran". Entrata in Iran con visto giornalistico il 14 dicembre, la giornalista si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni.
“Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. "Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità", ha sottolineato il capo dello Stato (VIDEO).
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Tra le cose belle dell'1 gennaio c'è la fine della Presidenza di turno Ue all'Ungheria e questa procedura che ricorda che l’Unione si fonda sui diritti". Lo scrive l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran, sui social sul taglio fondi Ue all'Ungheria.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime del folle attacco a New Orleans. Alle famiglie colpite giunga la nostra vicinanza. Rivolgo un pensiero ai feriti e all'intera comunità. È forte lo sdegno e l'orrore per un atto di violenza diretta contro persone innocenti, il terrore non può e non deve prevalere". Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.