Politica

Desirée Mariottini, Di Maio: “Vittima di una bomba sociale”. La presidente del Municipio: “Mi sento responsabile”

Francesca del Bello ricorda le richieste fatte da tempo "alla Questura" e si chiede perché "questa ragazza si trovasse lì a 16 anni". Oltre alla ricerca dei colpevoli per l'omicidio e alla "tolleranza zero" su cui batte il chiodo la Lega, c'è il tema del disagio sociale, di una situazione "lasciata andare", sottolineata dal segretario Pd Martina, come dal vicepremier M5s

“Mi sento moralmente responsabile, me la sento sulla coscienza questa vita”. La presidente del Municipio II di Roma, Francesca del Bello (Pd), parla a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. Mentre proseguono le indagini, con i primi fermi per stupro e omicidio volontario, l’omicidio di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta la scorsa settimana in uno spazio occupato nel quartiere di San Lorenzo, è al centro del dibattito politico. La presidente del Bello ricorda le richieste fatte da tempo “alla Questura” e si chiede perché “questa ragazza si trovasse lì a 16 anni”. Oltre alla ricerca dei colpevoli e alla “tolleranza zero” su cui batte il chiodo la Lega, c’è infatti il tema del disagio sociale, di una situazione “lasciata andare”, dice il segretario Pd, Maurizio Martina. Anche il vicepremier Luigi Di Maio, dopo aver annunciato un decreto per dare “più poteri al sindaco di Roma”, scrive su Facebook che Desirée Mariottini è un’altra vittima innocente di “una bomba sociale che ormai è esplosa”.

Questa tragedia, scrive Di Maio, “è stata causata da una serie di sistemi che non funzionano più da tempo, che hanno letteralmente collassato. Su tutti il sistema immigrazione, il sistema accoglienza, il sistema della pubblica sicurezza, il sistema degli alloggi, il sistema della lotta all’abusivismo“. Il vicepremier chiede “giustizia e alla svelta”, senza usare i toni di Matteo Salvini che invece dice: “Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. “Io oggi sono felice – aggiunge più tardi – perché tre bestie che hanno stuprato una ragazza sono state prese, e la quarta verrà presa nei prossimi minuti”. Parla anche Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama, che cerca di difendere l’operato del ministro dell’Interno: “Esistono nelle nostre città delle zone che sono in mano a dei delinquenti, a dei banditi – dice ad Agorà su Rai Tre – non si può pensare che dopo quattro mesi Salvini risolva tutto, tutti i problemi dell’Italia sul tema della sicurezza. Perché ci vuole tempo. “Come fare? Ci vuole tolleranza zero“, conclude Romeo.

Nel Partito democratico parla il segretario nazionale, Maurizio Martina, ospite a Rtl 102.5. Le sue sono soprattutto critiche alla giunta Raggi: “Che la situazione di Roma sia peggiorata negli ultimi due anni è un dato oggettivo – dice – Conoscendo un po’ la vicenda di San Lorenzo, la storia di quello stabile è nota da tempo. Il consiglio di zona e il responsabile del municipio hanno chiesto dei mesi scorsi un intervento a Comune e Ministro dell’Interno, non c’è stata risposta“. “Perché si sia lasciata andare quella situazione è una delle cose da chiarire”, aggiunge Martina. Poi il commento su Salvini: “Ha fatto bene ad andare ieri, ma il suo compito è rispondere quotidianamente sul bisogno di sicurezza e non solo andare un’ora sul luogo dopo una tragedia”.

“Ho chiesto al Questore di organizzare un presidio fisso che avevamo già chiesto tempo fa perché lì era morta una ragazza”, racconta a InBlu Radio la presidente del Municipio II del Bello. La mattina di mercoledì racconta di essere stata al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Alla sua richiesta “il Questore ha alzato le spalle dicendo: ‘Presidente, abbiamo la coperta corta. Se noi mettiamo una pattuglia da lei la dobbiamo togliere da un’altra parte'”. “Aumentare la presenza delle forze dell’Ordine è senza dubbio importante – dice quindi l’esponente Pd – ma c’è anche un tema di disagio sociale. Non conosco bene la storia di questa ragazza ma come ha fatto a trovarsi lì a 16 anni? Chi ce l’ha portata? C’è un problema di disagio che deve essere affrontato diversamente”. “Le ruspe e la violenza – conclude del Bello – non ci servono. Ci sono dei toni da parte della politica che sono inaccettabili. Non abbiamo bisogno di pensare che il problema della sicurezza in Italia sia legato al tema dei migranti irregolari. Chi governa ha l’obbligo di far capire all’Italia che il problema della sicurezza e illegalità è a prescindere dal colore della pelle“.