L'appello del ministro della P.a. Giulia Bongiorno dopo la sentenza della Consulta dà il la al dibattito sul fine vita nel governo. L'esponente radicale che aveva accompagnato in Svizzera Fabiano Antoniani per il suicidio assistito chiede attenzione per i ddl di iniziativa popolare. Bassetti, presidente della Cei: "La legge non è chiara e va perfezionata"
“Dobbiamo impegnarci a fare una legge saggia, che lasci alcuni margini di autodeterminazione“. L’appello del ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno dopo la sentenza della Consulta che dà un anno alla politica per legiferare in seguito al caso di Dj Fabo dà il la al dibattito sul fine vita nel governo M5s-Lega.
“E’ un tema che dovremo affrontare – ha detto il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio – ovviamente non è nel contratto, per fortuna la Corte Costituzionale ci dice che abbiamo un anno di tempo e in questo periodo avremo modo di confrontarci e di capire quale sia la strada migliore per seguire il dettato della Corte”.
Sulla stessa linea Alfonso Bonafede: “Credo che la Consulta abbia posto un punto di riflessione – ha detto il ministro della Giustizia – Le forze politiche avranno poi modo di valutare se e come percorrere delle strade e di confrontarsi. Ora non è il caso di sbilanciarsi di più, c’è un contratto di governo. Di fronte a novità a 360 gradi il Governo si confronta“.
“La triste storia di Dj Fabo deve diventare un’occasione per avviare un dibattito serio su un tema quanto mai delicato, ma su cui la politica deve avere il coraggio di esprimersi – si legge in un comunicato del ministro della Salute, Giulia Grillo – il Movimento 5 Stelle ha sostenuto fin dall’inizio l’approvazione della legge sul biotestamento e da parlamentare ho fatto mia questa battaglia di civiltà per la salvaguardia della dignità umana fino in fondo”.
“Al ministero della Salute – ricorda ancora il ministro – stiamo finalizzando il decreto che darà finalmente concreta attuazione al registro delle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) e dunque renderà operativa la legge approvata con il voto favorevole del M5s. Su questi temi gli schieramenti devono andare oltre le proprie posizioni ideologiche per il bene dei cittadini”.
Sul tema hanno preso parola anche i vescovi: “La legge sul fine vita non è chiara, è logico che sia esplicitata”, ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. “Nessuna legge è perfetta, solo la legge di Dio, tutto quello che può essere perfezionato si perfezioni”, ha aggiunto parlando a margine del briefing sul Sinodo in Vaticano.
“Il Parlamento discuta la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, depositata nel 2013, sull’esempio di quanto sta accadendo anche nel Parlamento spagnolo”, è la richiesta di Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che aveva accompagnato in Svizzera il 39enne Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico, che aveva scelto il suicidio assistito.
“È necessario rendere obbligatoria la pronuncia del Parlamento sui disegni di legge di iniziativa popolare, con puntuale calendarizzazione, come recita il Contratto di Governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Questo è il momento, dunque – rileva Cappato – di dare seguito a questo proposito. Ora infatti il Parlamento ha la strada spianata per affrontare finalmente il tema del’eutanasia”.