È morta all’età di 38 anni la pallavolista ed ex giocatrice della nazionale Sara Anzanello. La campionessa di San Donà di Piave nel 2013 aveva subito un trapianto di fegato urgente a Milano a causa di una violenta epatite contratta in Azerbaijan, dove si era trasferita per la stagione 2011/2012. Dopo mesi complicati, l’atleta sembrava essersi ripresa riuscendo a tornare anche in campo, sia come giocatrice che come staff nel Club Italia nel 2014/2015. Ma nell’ultimo periodo la situazione si era nuovamente aggravata. Ad annunciare la scomparsa è stata la Lega di volley femminile, che le ha dedicato anche un post su Facebook.
Classe 1980, la Anzanello ha sempre ricoperto il ruolo di centrale. Dopo un inizio di carriera in A2 con il Volley Latisana, la pallavolista esordì in Serie A a Novara. Nel club novarese Agil Volley, divenuto Asystel, ha trascorso gran parte della sua carriera. Qui conquistò una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa CEV e due Top Teams Cup. Nel 2009 passò alla società Villa Cortese, con la quale vinse due Coppe Italia e raggiunse per due volte la finale scudetto.
Anche in Nazionale per lei non sono mancati i successi. Nel 1998 giocò la prima partita con le azzurre, poi un’escalation fatta di 278 presenze. Con il sestetto azzurro vinse lo storico, e finora unico, oro mondiale dell’Italia femminile, nel 2002, due coppe del Mondo nel 2007 e nel 2011 e numerose altre medaglie tra Europei e World Grand Prix.
Nel 2011 venne ingaggiata dal club azero Azerreyl Voleybol Klubu, squadra con cui giocò fino al 14 marzo 2013 quando venne ricoverata a Milano per un trapianto di fegato urgente. La forza però non le mancò, così, dopo un periodo di riabilitazione, la Anzanello tornò in campo nel 2015 ancora a Novara, in B1. Dopo l’operazione divenne testimonial di numerose campagne a favore della donazione degli organi e si impegnò socialmente in progetti per la formazione dei giovani sportivi.
“E’ una notizia davvero sconvolgente”, ha commentato il presidente di Federvolley, Bruno Cattaneo. “Sara era una ragazza davvero speciale che sembrava essere riuscita a vincere la sua personalissima battaglia, ma purtroppo le cose non sono andate come noi tutti speravamo – ha continuato Cattaneo – Oltre che essere stata un’atleta di primissimo livello, era una persona eccezionale“.
“Anche lei faceva parte della nostra famiglia dato che apparteneva a quella generazione di ragazze che hanno fatto parte del Club Italia e non a caso la Fipav la volle nuovamente con sé qualche anno fa”, ha continuato Cattaneo inviando le condoglianze alla famiglia.