La titolare della Difesa è intervenuta alla cerimonia per i 40 anni del Gruppo di intervento speciale dell'Arma, mentre alla Corte d'assiste di Roma è in corso il processo per la morte del geometra nel 2009. Presente anche il vicepremier leghista. Il comandante generale Nistri: "I virtuosi sono molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù"
L’Arma è sempre stata “vicina al cittadino” e i Carabinieri sono un “punto di riferimento, esempio di rettitudine, integrità e senso del dovere”, ma nel caso in cui “si accerti l’avvenuta negazione di questi valori si deve agire e accertare la verità isolando i responsabili allo scopo di ristabilire la fiducia dei cittadini nell’Arma”. La ministra della Difesa Elisabetta Trenta, nel suo discorso durante la cerimonia per i 40 anni del Gis, il Gruppo di intervento speciale dei carabinieri, ha parlato delle necessità di intervenire quando vengono riscontrate violazioni delle regole. Parole che arrivano proprio mentre è in corso l’udienza del processo Cucchi bis alla Corte d’assise di Roma sulla morte del geometra avvenuta nel 2009 e dopo che è stata aperta una nuova inchiesta sull’insabbiamento delle indagini. Presente alla cerimonia anche il vicepremier leghista Matteo Salvini, che proprio sul caso in passato aveva accusato Ilaria Cucchi: “Da ministro non ammetterò mai che l’eventuale errore di uno permetta a qualcuno di infangare il sacrificio e l’impegno di migliaia di ragazzi e delle ragazze in divisa. Mai niente e nessuno potrà mettere in discussione il vostro onore, la vostra fedeltà e lealtà”. Una posizione simile a quella del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri: “Si deve ricordare che nella virtù dei 110.000 uomini che compongono l’Arma che abbiamo tratto e traiamo la forza per continuare a servire le istituzioni. Sono molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù”.