Gig economy, Bottini (Agi): “Fenomeni nuovi affrontati con occhiali vecchi”. Martino: “In Italia meno tutele che all’estero”
Al convegno annuale dei giuslavoristi dell’Agi (Associazione Giuslavoristi Italiani) – in corso fino a sabato 27 ottobre a Bologna – si confrontano visioni diverse su presente e futuro del mondo del lavoro. Tra i temi dibattuti, una prima verifica sul campo del “decreto Dignità”. “Non funziona, non riduce la precarietà ma fa aumentare il turnover”, spiega il presidente dell’Agi Aldo Bottini. “Forse è insufficiente ma è giusto il tentativo del legislatore di mettere vincoli alle aziende e tornare al contratto a tempo determinato”, ribatte il vice-presidente dell’associazione Vincenzo Martino.
L’argomento centrale del convegno è il “lavoro 4.0.”. Quali garanzie per i lavoratori nel mondo nuovo della gig-economy? I due esponenti di vertice dell’associazione anche su questo esprimono opinioni diverse. “Non è necessario per dare diritti a queste persone inquadrarle come lavoratori subordinati; si possono concedere garanzie anche mantenendo una natura autonoma del rapporto di lavoro”, afferma l’avvocato Bottini. L’avvocato Martino obietta: “Sono gli ultimi della terra, sono gli sfruttati dell’economia 4.0, non hanno il minimo di tutele riconosciute in altri ordinamenti, dalla California al Regno Unito”.