“Nel decreto Genova non c’è alcun condono. Il condono è una legge fatta in passato. Noi velocizziamo solo le pratiche per le case cadute dopo il terremoto, non riguarda tutta Ischia ma solo tre Comuni e solo le case colpite. Così il vicepremier Luigi Di Maio, nega l’esistenza di sanatorie per Ischia (come già lo scorso sabato), al termine dell’incontro con gli studenti al ministero del Lavoro.
Eppure l’articolo 25 del ‘Decreto emergenze’ prevede una sanatoria tombale per l’isola campana, che fa riferimento alle disposizioni del primo condono, ossia la legge 47/1985 approvato dal governo Craxi, che consente di sanare edifici che i due condoni dei governi Berlusconi – 1994 e 2003 – vietavano perché posti in aree pericolose dal punto di vista sismico, idrogeologico, oltre che vincolate paesaggisticamente. Queste potranno essere ricostruite con soldi pubblici. Si tratta di case che vanno ricostruite, se poi non vogliamo ricostruirle non ci vuole niente: qualcuno lo dica e le blocchiamo, ma non c’e’ alcun condono. Chi lo dice non ha letto la norma” conclude il vicepresidente del Consiglio.
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