Laura Marmorale e Monica Buonanno prenderanno il posto di Alessandra Sardu e Maria D’Ambrosio: con queste scelte il sindaco vira ulteriormente a sinistra e rafforza il suo movimento e le aree politiche e associazionistiche che dovrebbero sostenerne la discesa il campo alle Europee del 2019. Novità nell’opposizione, dove c'è debutto storico: quello della Lega, a cui si è iscritto Vincenzo Moretto, consigliere eletto con la lista “Prima Napoli”
La conferenza stampa di presentazione è in agenda oggi, venerdì 25 ottobre, a mezzogiorno e mezzo. Ma non c’è suspence sui nomi del rimpasto in giunta a Napoli annunciato quasi dodici mesi fa. Con tempi di cottura così lunghi poteva essere un rimpastone e invece sarà un rimpastino. I nuovi assessori sono due, il sindaco arancione Luigi de Magistris ha già lasciato trapelare da settimane i loro nomi. Si tratta di Laura Marmorale e Monica Buonanno, prenderanno il posto di Alessandra Sardu e Maria D’Ambrosio. E con queste scelte de Magistris vira ulteriormente a sinistra, e rafforza il suo movimento DemA e le aree politiche e associazionistiche dei centri sociali che dovrebbero sostenerne la discesa il campo alle Europee del 2019. Mentre la gelida indifferenza nelle relazioni tra il sindaco e il gruppo consiliare dem, che pure da quando è andata via l’ex capogruppo Valeria Valente non gli era particolarmente ostile, fa ritenere che le Regionali del 2020 siano per de Magistris un appuntamento troppo lontano per iniziare a ragionarci adesso. “Il mio unico rapporto con de Magistris è stata la sua stretta di mano dopo il mio intervento in consiglio comunale sui fatti di Lodi”, conferma il consigliere Pd Federico Arienzo, portavoce nazionale della mozione Richetti e fino a una settimana fa capogruppo.
Marmorale è ritenuta vicina al centro sociale Insurgencia come il presidente della III Municipalità di Napoli, Ivo Poggiani, di cui sarà assessora sino a domani, quando farà il grande salto a Palazzo San Giacomo. Buonanno è una funzionaria di Italia Lavoro, vicina a Sergio D’Angelo, ex assessore della prima giunta de Magistris ed oggi presidente di Abc, la società partecipata del servizio idrico, nonché dominus di Gesco, consorzio di cooperative che operano nei servizi sociali. I nuovi assessori andranno rispettivamente ad assumere, salvo sorprese nella notte, le deleghe dell’Integrazione – spacchettate dall’assessorato ai Servizi Sociali – e del Lavoro. Quest’ultima viene tolta all’assessore al Bilancio Enrico Panini, che diventa vice sindaco al posto dell’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice. Panini è anche segretario nazionale di DemA ma la scelta di promuoverlo vice sindaco – secondo fonti di staff del primo cittadino – non rappresenta un’investitura alla successione di de Magistris. Questa partita è ancora aperta e Panini è uno dei giocatori in campo, ma non è l’unico.
“Domani annuncio un cambiamento che va a rafforzare l’azione già potente della nostra amministrazione” è il commento odierno di de Magistris da Radio Crc. “Avremo un rafforzamento amministrativo e politico. Andremo a rilanciare sfide più ambiziose e importanti, che ci vedranno uniti e allargati. Abbiamo un obiettivo molto alto, non mi fermo di fronte ad alcune pochezze politiche che ho letto. Come sempre, quando si fanno dei cambi, parte un chiacchiericcio preventivo, di intossicazione del clima, che non fa onore soprattutto a chi se ne fa protagonista”. Con l’uscita della D’Ambrosio, che sta per lasciare l’assessorato ai Parchi e al verde pubblico, si raffreddano le relazioni tra de Magistris e i Verdi. “È stata trattata malissimo, lasciata sola e senza risorse – spiega il consigliere regionale verde Francesco Emilio Borrelli – ed ora è evidente che la giunta de Magistris non è più una giunta di coalizione, ma un monocolore”. I Verdi sono l’unica forza politica in maggioranza sia al Comune che in Regione Campania e Borrelli ha provato a ritagliarsi un ruolo di pontiere tra de Magistris e De Luca, per provare a ricucire tra i due, in nome dell’interesse delle istituzioni che rappresentano. Non c’è riuscito e ne prende atto. “Venerdì – conclude Borrelli – dopo l’ufficializzazione della nuova giunta, decideremo se restare o meno in maggioranza in amministrazione comunale”. I Verdi esprimono due consiglieri, e in una maggioranza risicata di 22 consiglieri su 40, il loro sì o no al bilancio può rappresentare la differenza tra l’andiamo avanti e il tutti a casa.
E se l’addio a D’Ambrosio deteriora le relazioni con il partito che la indicò in giunta, l’addio alla Sardu invece li migliora. L’ormai ex assessora alla Trasparenza nasce infatti come riferimento di Riformisti Democratici, la sigla del gruppo di Gabriele Mundo, un ex di Forza Italia folgorato sulla via degli arancioni. Sardu però ha aderito a DemA, e Mundo non gliel’avrebbe perdonata, imponendo a de Magistris di scegliere tra lei e i due voti consiliari dei Riformisti. Il rimpastino è accompagnato da una redistribuzione di deleghe dentro e fuori la giunta per riequilibrare competenze e rapporti di forza. De Magistris vuole ripristinare lo strumento delle deleghe ai consiglieri comunali: incarichi più politici che operativi, visto che la normativa non li prevede. Per l’assessore ai Giovani Alessandra Clemente, frontwoman delle iniziative per la legalità, si prospetta la rogna della delega al Patrimonio. L’assessore alla Cultura Nino Daniele perde il Turismo, che il sindaco vorrebbe affidare alla consigliera comunale di DemA Eleonora De Majo, un gruppo sempre più influente nelle scelte politico-amministrative napoletane.
E la ‘campagna acquisti’ di DemA – oltre a Sardu hanno aderito anche l’assessore allo Sport Ciro Borriello, che proveniva da Sinistra Italiana, e il consigliere Pietro Rinaldi, ex capo di Insurgencia ed ex gruppo Sinistra in Comune – ha seminato malumori nella sinistra dei partiti, che vanno sopiti in qualche modo. Così si pensa di affidare un incarico tecnico-politico a Rinaldi, tipo il ruolo di capo di Gabinetto alla Città Metropolitana, che ne comporterebbe le dimissioni dal consiglio comunale. Subentrerebbe la prima dei non eletti, Rosaria Galiero, ed in questo modo il gruppo di Sinistra risalirebbe a quattro unità. Senza danni per la maggioranza. Novità anche in seno all’opposizione, dove avviene un debutto storico: quello del gruppo della Lega-Salvini premier. Si è iscritto Vincenzo Moretto, consigliere comunale eletto con la lista “Prima Napoli” (nel 2016 la Lega non si era nemmeno presentata). Moretto è alla sua quinta consiliatura, proviene dalla destra storica napoletana: “La mia decisione era maturata da tempo, si è consolidata dopo l’incontro con Matteo Salvini qualche settimana fa in occasione del vertice a Napoli in Prefettura sui temi della sicurezza”.