“Vivere sotto scorta? Un inferno, ma ho preservato la mia libertà di pensiero, che è quella più importante”. Così il giornalista Paolo Borrometi, in occasione della presentazione a Roma del libro “Un morto ogni tanto”, con la presenza del Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho. “Ho scritto questo libro per la grande paura che ho avuto quando magistratura e forze dell’ordine hanno sventato un attentato contro di me e gli uomini della mia scorta. Ma è anche un libro d’inchiesta: ci sono storie incredibili di affari e di latitanza di Matteo Messina Denaro, ci sono deputati dell’Assemblea regionale siciliana che hanno i commercialisti delle società dello stesso Messina Denaro. Fatti gravissimi, che cerco di ricostruire con nomi e cognomi”. E sulle nuove norme per il voto di scambio, ha denunciato: “C’è il rischio che il politico non sia perseguibile, perché non c’è un chiaro riferimento all’associazione mafiosa. Ma noi dobbiamo dire con forza che spesso i politici comprano i voti delle mafie attraverso gli intermediari”, ha concluso.