La proposta di Karsten Wendorff: "Gli elettori italiani in questo modo sarebbero direttamente coinvolti nella soluzione dei problemi, che dipenderebbe dalla loro capacità finanziaria. Questo rafforzerebbe la fiducia futura in una sana politica di bilancio e un problema nazionale sarebbe risolto dalla solidarietà nazionale"
Piuttosto che chiedere aiuto ai partner europei, il governo italiano dovrebbe attingere all’ampio risparmio privato dei suoi cittadini costringendoli ad investire in titoli di Stato una fetta consistente del loro patrimonio. E’ la provocatoria ricetta proposta dall’economista della Bundesbank Karsten Wendorff alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Invece di un fondo europeo che compri i titoli di Stato italiani e che sarebbe in ultima analisi finanziato dei contribuenti europei – scrive Wendorff – si dovrebbe dare vita a un fondo nazionale, che comprerebbe i titoli di Stato”.
Il fondo, prosegue l’economista (che parla “a titolo personale”, come precisato dalla banca centrale tedesca), sarebbe finanziato da “bond nazionali di solidarietà” che le famiglie italiane sarebbero obbligate a comprare per un ammontare pari al 20% della loro ricchezza netta. A questo ritmo, secondo Wendorff, “quasi la metà del debito pubblico potrebbe essere convertito in bond di solidarietà”.
A giudizio di Wendorff, l’Italia non ha bisogno di soccorso sul debito perché non è un paese povero e non deve essere considerata “il giocattolo” dei mercati finanziari. Quindi la via d’uscita è fare in modo che “i contribuenti italiani siano responsabili dei debiti del proprio Paese”: in questo modo “gli elettori italiani sarebbero direttamente coinvolti nella soluzione dei problemi, che dipenderebbe dalla loro capacità finanziaria. Questo rafforzerebbe la fiducia futura in una sana politica di bilancio e un problema nazionale sarebbe risolto dalla solidarietà nazionale”.