La manifestazione è stata convocata sui social: secondo le organizzatrici hanno partecipato in 10mila. "Vogliamo che Roma torni a essere una capitale: inclusiva, vivibile, accogliente, con un’idea di futuro", spiega il comitato promotore. Nessun partito ha aderito ufficialmente. In serata la Raggi ha scritto su facebook che "c'erano Lorenzin, Calenda e tutta la 'vecchia' guardia del Pd" ma "hanno nascosto le bandiere, volevano far credere che in piazza fosse scesa la società civile"
“Roma dice basta“. Con questo slogan, lanciato sui social da sei donne autodefinitesi “cattive ragazze”, si sono riuniti in piazza del Campidoglio migliaia di romani in polemica con l’amministrazione di Virginia Raggi. Protestano contro la “grande monnezza“, le buche, la sporcizia, “l’abbandono della città”. “Vogliamo che Roma torni a essere una capitale: inclusiva, vivibile, accogliente, con un’idea di futuro”, spiega il comitato promotore. Il sit-in ha provocato un blocco del traffico nell’ora di punta, con le auto incolonnate fino a piazza Venezia. Numerosi i cartelli ironici: da “Il vento è cambiato e sa di monnezza” a “Raggi, una buca vi inghiottirà”e “Roma (pulita) o morte”. È comparsa anche una ramazza, accompagnata dalla scritta “Oggetto molto utile, forse ancora sconosciuto”. Al centro della protesta anche il tema della sicurezza: “Quante Desirée devono morire per vietare di bere in strada in tutta la città?”, si leggeva su un cartellone.
Numerosi i cori che chiedono le dimissioni della sindaca, alternati alle note di “Ricominciamo” di Adriano Pappalardo. “La piazza era strapiena, anche le scalinate. C’è stato un grande ricambio e stimiamo siano passate almeno 10mila persone – dice Emma Amiconi, una delle sei organizzatrici – Ci rivedremo sicuramente, non in un sit-in ma in un luogo al chiuso, dove ragionare, continuare a lavorare per la città facendo emergere il valore civico di tante esperienze e di tante persone. I cori rivolti alla Raggi? La piazza era composita, in questo momento lei è la sindaca e lei è responsabile dello stato delle cose”.
Alla manifestazione non ha aderito ufficialmente alcun partito: in piazza ci sono però anche alcuni esponenti del Pd, come la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, che invita la Raggi a dimettersi: “Non per aver commesso reati, ma per incapacità manifesta“. In serata la sindaca, in un post su facebook, ha scritto che “c’erano Lorenzin, Calenda e tutta la ‘vecchia’ guardia del Pd. Mancava soltanto il conte Gentiloni che però, da Firenze, non ha fatto mancare un tweet di partecipazione. Dalle immagini li ho riconosciuti subito. Non era difficile. Erano gli stessi volti provati e stanchi, le stesse chiome bianche della precedente disastrosa manifestazione di rilancio del Pd in piazza del Popolo”. “Hanno nascosto le bandiere di partito, forse perché ormai gli stessi sostenitori del Pd hanno un certo imbarazzo a dire che sono del Pd. Quindi con il loro giornale volevano far credere che in piazza fosse scesa la società civile. Invece, hanno provato semplicemente a strumentalizzare i cittadini per fini partitici. Anche stavolta li abbiamo scoperti. Quelli del Pd erano riconoscibilissimi. Avanti a testa alta. Non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di ‘mafia Capitale‘, da chi vuole il ritorno di Buzzi e Carminati”.
Tra i partecipanti anche il parlamentare radicale Riccardo Magi che dice: “È una piazza piena di cittadini stufi della retorica di chi governa la città, secondo cui tutto va bene e tutto sta migliorando”. “Mai manifestazione civica così imponente è stata organizzata contro un sindaco. È l’inizio della fine della Raggi”, scrive il verde Angelo Bonelli in un tweet.