Stamattina a Reggio Calabria c’è stata l’assemblea nazionale contro il razzismo e la discriminazione. “Si doveva tenere a Roma – ha spiegato il dirigente nazionale del sindacato Usb, Aboubakar Soumahoro – Ma quando i compagni ci hanno chiesto di farla qui, abbiamo risposto: ‘Perché no? Bisogna partire da quei luoghi saccheggiati e martoriati da una classe politica irresponsabile”.
Nel corso del suo intervento, il sindacalista ha paragonato l’indifferenza di oggi nei confronti del razzismo a quella che ci fu nel 1938 per le leggi razziali. “Ma all’epoca come oggi – ha aggiunto Soumahoro – ci furono delle persone che hanno deciso di andare contro quelle leggi. Ottanta anni dopo a essere colpiti sono i profughi, i migranti e i rifugiati”.
Il rappresentante dell’Usb ha ricordato cosa sta accadendo a Lodi dove i bambini stranieri, a scuola, non mangiano con i bambini italiani perché le famiglie non possono pagare la retta della mensa: “Non stiamo parlando del Sudafrica ma dell’Italia dove il decreto Salvini porta avanti quanto tracciato da Minniti e dalla Bossi-Fini. Quanto è successo a Riace assume una dimensione di chi ha deciso di non essere indifferente. Non chiamatela disobbedienza ma obiezione di coscienza. C’è uno Stato latitante che continua a parlare di diritti delle famiglie e delle persone e, allo stesso tempo, è complice delle condizioni di sfruttamento“.

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