Giù di 10 punti i socialdemocratici. La leader Nahles: "Valuteremo se questo governo (con la Merkel, ndr) sia ancora il posto giusto per noi". Calano le chance del candidato della Cdu, il governatore uscente Volker Bouffier. Il suo partito guida il governo regionale ininterrottamente dal 1999. Successo dei Verdi guidati nella regione dall’astro nascente Tarek Al-Wazir
Si profila una nuova batosta per la Cdu di Angela Merkel nell’Assia tedesca, il secondo Land chiamato alle urne quest’anno dopo la Baviera. Stando ai primi exit poll divulgati dalla Zdf i cristiano-democratici hanno preso il 27% dei consensi contro il 38,3% del 2013. Male anche i socialdemocratici, dati al 20% dal 30,7 di cinque anni fa. Volano i Verdi con il 20%, quasi il doppio rispetto ai consensi del 2013 (11,1%). Avanza anche l’ultradestra di Afd che con il 13% (dal 4,1%) entrerebbe nel Parlamento regionale. I liberali sono dati al 7% (dal 5%) mentre la Linke al 6,5 (5,2). Il candidato presidente dei Verdi Tarek Al-Wazir, figlio di un ex diplomatico yemenita e di un’insegnante di Offenbach, potrebbe avere una chance di assumere la guida dell’esecutivo regionale in cui attualmente i Verdi sono alleato di coalizione della Cdu.
“Accusiamo dolore per i voti perduti, ma abbiamo anche visto che vale la pena lottare”, ha commentato il candidato dei cristiano-democratici, il governatore uscente Volker Bouffier, molto vicino alla Merkel. Il suo partito guida il governo regionale ininterrottamente dal 1999. “Volevamo restare la prima forza politica del Land e volevamo ottenere che nessuna coalizione si potesse formare contro di noi. Entrambi i risultati sono stati ottenuti”. “È una difficile e amara serata per l’Spd, non abbiamo raggiunto quello che volevamo”, ha detto invece il candidato socialdemocratico Thorsten Schaefer-Gumbel. “Si tratta di un’amara sconfitta ed è il peggior risultato dal 1946. Quello che questi risultati significano per l’Assia non è ancora prevedibile”.
Già alle urne in Baviera, due settimane fa, i partiti della Grosse Koalition hanno perso la maggioranza assoluta detenuta da decenni. Rischia così di accendersi il dibattito interno alla Cdu sul futuro politico di Merkel, dopo 13 anni al potere. A dicembre è in programma il congresso della Cdu e lei correrà per essere rieletta leader del partito. Per domani, nel frattempo, la cancelliera ha convocato una conferenza stampa e i vertici della Cdu hanno in programma di incontrarsi. Il ministro delle Finanze del governo di Berlino, il socialdemocratico Olaf Scholz, nel pomeriggio aveva comunque assicurato che la cancelliera non si sarebbe dimessa in caso di cattivo esito elettorale per il suo partito alle regionali. “Non sono un portavoce della signora Merkel, ma lei ha detto di essere stata eletta per l’intera legislatura”, ha ricordato.
La leader dei socialdemocratici, Andrea Nahles, ha chiesto alla Cdu di risolvere i propri conflitti interni, accusandola di aver causato anche la sconfitta del suo partito e alludendo a una possibile uscita dalla coalizione: “Valuteremo se questo governo sia ancora il posto giusto per noi”. Tuttavia, il margine di manovra di Nahles appare limitato, perché spingere verso nuove elezioni significherebbe, secondo i sondaggi, andare verso risultati negativi ancor più per la Spd che per la Cdu.