Televisione

Portobello, l’uso del pappagallo fa infuriare gli animalisti: “Animale legato al trespolo e con lo scotch sulla bocca”, “Basta mostrarli in tv”

La ripetizione dello storico spunto del programma di Tortora non è però andata giù alla LAV (LegaAntiVivisezione) che su Twitter, e con molta cortesia, ha chiesto al cda Rai di intervenire. Pappagallo legato al trespolo e scotch per tenere chiuso il becco, aveva segnalato con sdegno Sos pappagalli onlus (in trasmissione l'animale è risultato libero)

La polemica di Davide Turrini

Basta animali sfruttati in tv. Le associazioni animaliste protestano contro l’uso del pappagallo nella nuova edizione di Portobello. Sono passati 31 anni dal celebre programma di Enzo Tortora che vedeva la presenza su un trespolo di un pappagallo verde, ma la formula è rimasta la stessa. L’uccello verde è ancora lì stuzzicato verbalmente da ospiti e concorrenti per pronunciare la parola “Portobello”. La ripetizione dello storico spunto del programma di Tortora non è però andata giù alla LAV (LegaAntiVivisezione) che su Twitter, e con molta cortesia, ha chiesto al cda Rai di intervenire. “Dopo più di 30 anni di passi avanti contro sofferenza animali, riproporre in Tv (tra rumori, luci) pappagalli o acquari significa non aver compreso che la società si è evoluta. Invitiamo gli autori di @Raiuno a fare show senza animali #portobello”. La LAV è intervenuta rispondendo ufficialmente ad un altro tweet, quello di Sara Turetta, fondatrice della Onlus Save the dogs: “Ci sarà un’impennata di vendite di questi animali che dovrebbero vivere in libertà. È irresponsabile esibirli in Tv!”.

Secondo il Corriere della sera, tra l’altro, anche il consigliere Rai Riccardo Laganà si è recentemente detto contrario all’uso degli animali in tv. Già con lo spot di lancio del programma erano iniziate le polemiche degli animalisti. Pappagallo legato al trespolo e scotch per tenere chiuso il becco, aveva segnalato con sdegno Sos pappagalli onlus: “Da quanto si evincerebbe dai fotogrammi dello spot, l’amazzone utilizzata per la pubblicità non soltanto è legata (tecnica di detenzione vietata in molte regioni italiane), ma la corda risulterebbe avvolta più volte al trespolo, impedendo all’animale qualsiasi tipo di movimento. Inoltre, sembrerebbe pure che sul becco del volatile sia presente un pezzo di nastro adesivo. L’immobilizzazione di questo pappagallo durante le riprese, non soltanto è assurda e in pieno conflitto con le più semplici norme di buona detenzione e gestione, ma risulta essere anche del tutto inutile e inopportuna, dal momento che, in ogni caso, non sarebbe stato difficile trovare un pappagallo ben socializzato ed equilibrato, abituato alla presenza delle persone, per gestirlo completamente libero di esprimersi”.

In trasmissione, infatti, il pappagallo è risultato non legato al trespolo, ma la sola presenza dell’uccello non ha placato le ire della LAV. Di recente la RAI aveva registrato altre due accuse di uso improprio di animali nei suoi programmi da parte dell’associazione Animalisti Italiani. In entrambi i casi si trattava di acquario/scrivania di Fabio Fazio e il maialino usato dalla Littizzetto per parlare della bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Per la cronaca, Che tempo che fa: l’infine, in cinque anni di Portobello di Tortora solo una volta il pappagallo ha risposto “Portobello” alle sollecitazioni degli ospiti. Fu l’attrice Paola Borboni a farlo parlare.

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