La sua porta non veniva aperta da due anni. E all’interno, l’erba alta e i rovi del giardino circondano l’edificio di Via Fanfani a Firenze, destinato a diventare l’Istituto a custodia attenuata per madri detenute (Icam), che ormai è in stato di degrado. Nel 2010 era stato firmato il protocollo d’intesa col Ministero della Giustizia, per destinare lo stabile di proprietà dell’Opera della divina provvidenza Madonnina del Grappa all’accoglienza delle madri detenute con bambini e bambine da 0 a 6 anni, provenienti da diverse regioni del Centro Italia. Però i lavori non sono mai partiti e l’edificio cade a pezzi. L’Icam di Firenze avrebbe dovuto aggiungersi ai cinque già presenti in Italia, destinati ai 60 minori che vivono nelle celle nido delle carceri italiane.

“In questo arco di tempo abbiamo visto una decadenza progressiva dell’edificio, quando abbiamo deciso di destinare la struttura all’Icam, non era così, era abitata e veniva usata per l’accoglienza di madri con minori – spiega Vincenzo Russo, dell’Opera della divina provvidenza Madonnina del Grappa – Adesso, siamo in attesa di una risposta dal Ministero della Giustizia. È un crimine tenere i bambini e le bambine dentro il carcere, perché è un luogo di rieducazione per adulti: stiamo parlando di minori da 0 a 6 anni, che non hanno mai commesso un reato”

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