Il Mate 20 Pro è il miglior smartphone per scattare fotografie, soprattutto in notturna. Huawei ha realizzato un ottimo prodotto, in grado di giocarsela alla pari con i diretti concorrenti Galaxy Note 9 e iPhone XS Max, ma anche di superarli nella resa fotografica e nell’autonomia. Arriva in Italia a 1.099 euro, e il prezzo di listino è probabilmente il punto debole più grande di un prodotto che, dopo due settimane di utilizzo, ha mostrato pochissimi difetti.

Huawei è partita dal progetto del P20 Pro – dispositivo di punta dell’azienda cinese per la prima parte del 2018 – migliorandolo ulteriormente. Ecco dunque uno schermo con maggiore risoluzione, prestazioni convincenti con qualsiasi tipologia di utilizzo grazie al nuovo processore, riconoscimento 3D del volto in stile iPhone, con la possibilità comunque di sbloccare il Mate 20 Pro anche con il sensore per le impronte digitali, che invece Apple ha eliminato.

L’audio però non ha un volume molto elevato e i video in notturna non sono eccezionali. Il vero interrogativo però con un dispositivo di questo tipo è comprendere se ci sia la reale esigenza di spendere una cifra di tale portata. Oggi i veri concorrenti di questi prodotto non sono tanto gli altri modelli della stessa fascia di prezzo, quanto piuttosto quelli che offrono un’esperienza utente convincente anche a 300 euro.

Fotocamera, nessuno come il Mate 20 Pro

Senza girarci attorno, è la parte fotografica il vero punto di forza. Huawei ha mantenuto la configurazione con tre sensori posteriori – disposti a quadrato con il flash anziché in verticale come sul P20 Pro – ma questa volta ha eliminato quello in bianco e nero sostituendolo con uno grandangolare. C’è dunque il sensore principale da 40 Megapixel accoppiato al secondario da 8 Megapixel con teleobiettivo. Il terzo è da 20 Megapixel con ottica grandangolare a 120°.

Tutto questo vuol dire che è possibile eseguire un zoom ottico senza perdere il dettaglio sull’immagine (con il teleobiettivo), oppure scattare una fotografia a un monumento riuscendo a inquadrarlo tutto senza doversi allontanare (grazie al grandangolo). E poi c’è l’impressionante modalità notte: per ben 5 secondi il Mate 20 Pro apre il sensore principale per catturare quanta più luce possibile, riuscendo anche a eliminare i tremolii della mano attraverso l’intelligenza artificiale.

Gli scatti ottenuti rappresentano un nuovo punto di riferimento per l’intero settore smartphone. In diurna siamo ugualmente su alti livelli, ma in questo caso sono raggiunti anche dagli altri smartphone top di gamma: è di notte che il Mate 20 Pro fa la differenza. Buona anche la fotocamera anteriore da ben 24 Megapixel che, grazie ai sensori per il riconoscimento 3D del volto – che funziona molto bene, anche al buio – mette a disposizione la modalità ritratto come su iPhone (soggetto su sfondo nero) e riesce a realizzare un effetto Bokeh, ovvero con sfondo sfocato, davvero convincente.

I video sono ancora un passetto indietro rispetto alla concorrenza –  vedi iPhone XS e XS Max – soprattutto in notturna. Nel caso abbiate bisogno di uno smartphone per registrate tanti filmati più che scattare fotografie, probabilmente dovreste guardare altrove. Non manca comunque la modalità super slow-motion a 960 fps, con la quale realizzare riprese estremamente rallentate, con effetti davvero divertenti. C’è la necessità però di avere a disposizione tanta luce per ottenere buoni risultati.

Display al top, design con qualche compromesso

Il Mate 20 Pro può contare su uno schermo AMOLED – stessa tecnologia del Note 9 e di XS Max –  da 6,39 pollici con risoluzione di 3.120 x 1.440 pixel. Non ci sono dubbi sul fatto che Huawei abbia compiuto un netto passo in avanti in quest’ambito, e non è una questione semplicemente legata alla risoluzione. Contrasti e luminosità sono di alto livello, il pannello risulta perfettamente visibile all’aperto anche nelle giornate assolate, il vetro anteriore trattiene pochissimo le impronte.

Gli angoli del display sono arrotondati e i bordi laterali curvi. Quest’ultimo aspetto comporta il fenomeno di “curvatura del testo”, ovvero le scritte di distorcono quando magari, per necessità, si sta leggendo un articolo e ci si muove proprio sui lati dello schermo. È un effetto che può piacere o meno, qui siamo su piani soggettivi, ma evidentemente se siete soliti leggere tanto attraverso lo smartphone è un aspetto che potrebbe infastidirvi.

Questo ampio schermo è incastonato in una scocca in vetro, con dimensioni pari a 157.8 x 72.3 x 8.6 mm, per cui siamo sui livelli di iPhone XS Max – 157.5 x 77.4 x 7.7 mm. Difficile utilizzarlo con una sola mano, ma comunque non è particolarmente scivoloso grazie anche alla finitura della parte posteriore. I bordi curvi del pannello anteriore causano, saltuariamente, tocchi involontari sul display, soprattutto quando lo si posiziona in orizzontale per scattare una fotografia: capita di uscire dall’applicazione senza volerlo.

C’è il notch – la tacca superiore –  che comunque può essere nascosto via software. Le cornici sono davvero ridotte, grazie anche al posizionamento del sensore biometrico nel display: basta poggiare il dito sulla parte bassa dello schermo e il Mate 20 Pro si sblocca. Rispetto a quelli classici, richiede una maggiore pressione per il riconoscimento, ma funziona molto bene, è sempre veloce e riesce a scansionare l’impronta anche quando si hanno le mani sporche o bagnate.

Tra l’altro questa importare riduzione delle cornici ha spinto Huawei a un compromesso anche per quanto riguarda la parte audio. L’altoparlante è stato infatti posizionato all’interno della porta utilizzata per la ricarica. Assieme alla capsula auricolare (la griglia superiore che solitamente si utilizza per le telefonate) garantisce un effetto stereo tutto sommato convincente, ma il volume non è elevato come alcuni diretti concorrenti (pensiamo al Pixel 3 XL). Ci saremmo aspettati di più in quest’ambito, vista anche la presenza di un display molto grande che invita alla visione dei film e serie-TV.

Non manca la certificazione IP68 che consente di immergerlo in acqua fino a 3 metri di profondità per un massimo di 30 minuti. Ottima la ricezione, come sempre negli smartphone dell’azienda cinese. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm, per cui per utilizzare gli auricolari sarà necessario un adattatore (incluso in confezione) oppure scegliere quelli con ingresso USB-C.

Poco da dire sulle prestazioni. Grazie al nuovo processore Kirin 980 lo smartphone è fluido e reattivo con qualsiasi utilizzo, anche con i videogiochi. In più riesce a gestire molto bene il calore, impossibile da percepire attraverso la scocca. Anche da questo punto di vista, il miglioramento rispetto al predecessore P20 Pro è stato netto.

Tutto questo ha un riflesso positivo sull’autonomia, che è tra le migliori tra gli smartphone top di gamma. Merito, in parte, della batteria da ben 4.200 mAh (milliampereora), considerando i 4.000 mAh del Galaxy Note 9 e i 3.174 mah di iPhone XS Max. Con il nostro utilizzo (misto tra rete dati e Wi-Fi, 2 account mail sincronizzati, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, circa 1 ora di telefonate) abbiamo raggiunto le 5 ore di schermo accesso a fronte di 30 ore con il dispositivo lontano dalla presa elettrica. Davvero eccellente.

Tra l’altro c’è la ricarica rapida, sia cablata (caricabatterie incluso in confezione) che wireless. Nel primo caso, Mate 20 Pro passa da 0% al 70% in appena 30 minuti di carica, una grande comodità. Insomma, con qualsiasi utilizzo, riuscirete agevolmente a coprire la giornata, e non è cosa da poco considerando la risoluzione del display e la potenza a disposizione.

Software rinnovato, prestazioni e autonomia al top

Mate 20 Pro arriva sul mercato con Android 9, l’ultima versione del sistema operativo Google. Come da tradizione, Huawei la personalizza con la propria interfaccia chiamata EMUI. Quest’ultima è stata graficamente semplificata rispetto al passato, per raggiungere le varie impostazioni servono pochi passaggi e, in generale, c’è meno confusione e tutto appare più ordinato.

L’interfaccia è comunque molto diversa, ad esempio, rispetto a quella dei Pixel di Google. In quel caso infatti c’è Android così com’è stato concepito dal gigante californiano, senza fronzoli e con un aspetto minimal ed intuitivo. La EMUI garantisce invece maggiori funzionalità, a discapito però dell’immediatezza di utilizzo, un pò in stile Samsung insomma. Tenete bene a mente dunque questo aspetto in fase d’acquisto.

Poco da dire sulle prestazioni. Grazie al nuovo processore Kirin 980 lo smartphone è fluido e reattivo con qualsiasi utilizzo, anche con i videogiochi. In più riesce a gestire molto bene il calore, impossibile da percepire attraverso la scocca. Anche da questo punto di vista, il miglioramento rispetto al predecessore P20 Pro è stato netto.

Tutto questo ha un riflesso positivo sull’autonomia, che è tra le migliori tra gli smartphone top di gamma. Merito, in parte, della batteria da ben 4.200 mAh (milliampereora), considerando i 4.000 mAh del Galaxy Note 9 e i 3.174 mah di iPhone XS Max. Con il nostro utilizzo (misto tra rete dati e Wi-Fi, 2 account mail sincronizzati, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, circa 1 ora di telefonate) abbiamo raggiunto le 5 ore di schermo accesso a fronte di 30 ore con il dispositivo lontano dalla presa elettrica. Davvero eccellente.

Tra l’altro c’è la ricarica rapida, sia cablata (caricabatterie incluso in confezione) che wireless. Nel primo caso, Mate 20 Pro passa da 0% al 70% in appena 30 minuti di carica, una grande comodità. Insomma, con qualsiasi utilizzo, riuscirete agevolmente a coprire la giornata, e non è cosa da poco considerando la risoluzione del display e la potenza a disposizione.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Servono 1.099 euro per portarsi a casa Mate 20 Pro. Chi lo acquista tra il 17  e il 29 ottobre però, riceverà in regalo il Watch GT (nuovo smartwatch di Huawei) e la basetta per la ricarica wireless. In ogni caso, il prezzo è certamente elevato e, come detto in apertura, rappresenta probabilmente la criticità più importante di un prodotto che, se mai ce ne fosse ancora bisogno, conferma il ruolo di primissimo piano ormai raggiunto dall’azienda cinese.

Se la gioca alla pari con Galaxy Note 9 e iPhone XS Max, riuscendo a superarli nel comparto fotografico e nell’autonomia. Dalla parte dello smartphone Samsung rimane però certamente la presenza della S-Pen (il pennino bluetooth, ve ne abbiamo parlato nella nostra recensione) – che offre una serie di funzionalità ancora uniche ed esclusive – mentre il dispositivo Apple ha dalla sua la semplicità del sistema operativo iOS e la resa nella registrazione dei video.

Comunque, nel caso non ci siano limiti di budget, il Mate 20 Pro è certamente uno dei migliori smartphone che possiate acquistare oggi.

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