“Alle aziende che assumeranno i lavoratori andranno 2340 euro, tre volte il valore del reddito di cittadinanza“. È uno dei particolari forniti dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi di Maio a Bruno Vespa, che ha inserito i dettagli forniti dal capo politico del Movimento 5 Stelle nel suo ultimo libro Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica in uscita da Rai Eri Mondadori il 7 novembre.
SOLDI ALLE AZIENDE CHE ASSUMONO
“Finora i centri per l’impiego non hanno funzionato anche perché gli sono stati progressivamente tagliati i fondi – ha detto Luigi Di Maio – Partiremo allora mettendo insieme i centri pubblici da riformare e job center privati. Tutti quelli che avranno il reddito – ha spiegato – dovranno essere formati sulla base delle tendenze di mercato che andranno verificate regione per regione“. Per il ministro “il momento cruciale è la proposta di lavoro. Se sarà l’agenzia privata a trovare la proposta giusta – ha aggiunto – sarà compensata con il triplo di 780 euro. Se sarà il centro pubblico, sarà l’impresa che assume il lavoratore ad avere lo stesso bonus. 780 euro moltiplicati per tre”. Una differenza non da poco rispetto all’assegno di ricollocazione: in questo caso la somma andava direttamente al centro per l’impiego che trovava il lavoro in questione.
IL RUOLO DEL PROFESSOR MIMMO PARISI
Di Maio, poi, ha anche sottolineato che “riusciremo a realizzare questo collegamento“, tra aziende e lavoratori, tramite i centri dell’impiego, “in tre mesi, grazie alla collaborazione del professor Mimmo Parisi dell’università del Mississippi“. Il vicepremier ha ricordato che “Parisi è un pugliese emigrato trent’anni fa e pronto a tornare. Ha realizzato negli Stati Uniti un software in grado di verificare le capacità di ciascuna persona che andremo formando. L’azienda che cerca personale – ha detto ancora – potrà verificare in tempo reale il livello di formazione che sarà progressivamente raggiunto dai candidati. Il software già è disponibile e viene controllato dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro“.
VIA IL LIMITE DI 51 CHILOMETRI
Il titolare del Lavoro, inoltre, ha anche annunciato che sarà superata l’idea, legata al reddito di cittadinanza, di limitare l’ipotesi di trasferimento del lavoratore a un raggio di 51 chilometri dal luogo di residenza. “L’Italia sarà divisa in distretti con una logica legata al buonsenso – ha spiegato Di Maio a Vespa – Non ci saranno vincoli chilometrici, ma vogliamo evitare lo spostamento in massa dal Sud verso il Nord. La formazione sarà legata alla domanda di lavoro che c’è sul territorio”. Non solo. Oltre al dato ‘geografico‘, Di Maio ha fornito particolari importanti anche sull’aspetto cronologico della misura: “Per il reddito di cittadinanza, i due anni sono il termine massimo entro cui i centri per l’impiego o le agenzie private dovranno trovare fino a tre proposte – ha detto – Ma lo Stato dovrà attrezzarsi. E spero davvero che il ciclo si esaurisca molto prima. Quando avremo rinnovato il personale dei centri e messo in rete il software – ha spiegato – i candidati al lavoro saranno accompagnati da un tutor in remoto o personalmente dall’inizio alla fine del percorso“.
NASCE FORZA LAVORO ITALIANA
“Tutti quelli che cercano lavoro, dagli inoccupati agli inattivi che non si sono mai iscritti alle liste del vecchio collocamento – ha annunciato Di Maio – dovranno iscriversi a Forza Lavoro Italiana. Su una platea di sei milioni di persone titolate ad avere diritto, prevediamo che arrivino il doppio di domande. Dovremo quindi scremare. Ai candidati forniremo il percorso, il software li aiuterà nella ricerca, un tutor li orienterà nella scelta”. Per quanto riguarda i tempi tecnici per far entrare in funzione la misura, Di Maio ha spiegato che “il processo pubblico-privato partirà entro il mese di marzo 2019. Il primo lavoro che dovremo fare è il coaching, come avviene negli Stati Uniti: non far perdere nuove occasioni a persone che non sanno di avere il talento per un nuovo lavoro. Conosciamo persone devastate per l’assenza di lavoro, il nostro obiettivo è convincere a provare tanti individui che non sanno di avere il talento giusto“.