Cinema

Halloween 2018, non i soliti film: ecco 5 pellicole nient’affatto horror che non vi faranno chiudere occhio

La cronaca ci insegna che l'orrore, quello vero, si nasconde spesso sotto maschere ben più gentili...

di Marco Colombo

Kynodontas (2009) di Yorgos Lanthimos

Di nuovo la famiglia come nido di spine. Questa volta però in salsa europea. Sedotto dalla distopia, lo sguardo del greco Lanthimos si posa sulla villa in cui un padre e una madre tengono rinchiusi i loro tre figli, del tutto ignari del mondo che li circonda. Accecati dall’inquietante educazione impostagli dai genitori, due ragazze e un ragazzo crescono nel culto devoto di un’autorità che si esercita anche attraverso il linguaggio. Neppure battezzati, in modo da evitare che l’autonomia del nome proprio vada a “infettare” la rigida casta del focolare domestico, i giovani restano pertanto acerbi, prigionieri di un mito fondato su assurde superstizioni. Ritmato dall’ironia e dal paradosso, Dogtooth (titolo internazionale) vive di ambiguità e situazioni talmente estreme da risultare persino plausibili. Specchio deformato di una società che non resta solo sullo schermo ma che si riflette fra le pagine della cronaca nera. Tra manie di controllo, misoginia e la paura come primo legame. Chiudere la porta, questa volta, non può bastare.

Post scriptum d’Oriente

All’appello manca il cinema asiatico. Mea culpa. Oltre agli arcinoti Coccodrillo (1996) e Pietà (2012) di Kim Ki-duk, vi suggeriamo dunque Guilty of Romance (2011) di Sion Sono, Tetsuo (1989) di Shin’ya Tsukamoto e Imprint (2006) di Takashi Miike. Attenzione però, qui si esagera.

Twitter: @Ocram_Palomo

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