La funzione Dual-SIM dei nuovi iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR è sbloccata da ieri, grazie all'aggiornamento software iOS 12.1, però nessun operatore mobile italiano ne abilita ancora l'uso.
Apple ha lanciato il guanto di sfida agli operatori italiani sulla dual-SIM, ovvero la possibilità di far convivere su un terminale due numeri, aggiungere un piano dati per un altro paese oppure avere piano telefonico e dati separati.
Da ieri, grazie all’ultimo aggiornamento software iOS 12.1, su iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR non c’è più il “lucchetto” alle SIM. Com’era stato anticipato in sede di presentazione stampa, la nuova linea smartphone è dotata sia di uno slot per una SIM fisica che di un chip che ne virtualizza un’altra – detto appunto e-SIM (electronic SIM).
In pratica, d’ora in poi sarebbe possibile far convivere utenze o servizi di fornitori diversi sullo stesso terminale. Il condizionale è d’obbligo poiché solo alcuni operatori di vari paesi hanno siglato un accordo con l’azienda. È il caso di Vodafone España, T-Mobile in Germania, Repubblica Ceca e Austria, EE nel Regno Unito, AT&T negli Stati Uniti, etc. In Italia Vodafone è l’unica a fornire la compatibilità con l’e-SIM, ma solo sugli smartwatch Apple Watch 3 e Watch 4.
Volendo si può scegliere anche di inserire manualmente le informazioni di attivazione, ma in ogni caso si tratta sempre di informazioni che può fornire solo il gestore telefonico.
La sintesi è che è tutto pronto. Mancano all’appello solo gli operatori italiani. E il motivo è risaputo. Questa libertà concessa ai consumatori non piace e non è “compatibile” con le attuali strategie commerciali – al netto di problemi tecnici, comunque già ampiamente superati all’estero.
La selezione à la carte dei servizi più congeniali e concorrenziali sarebbe un dito in un occhio per l’industria delle telecomunicazioni. Gli operatori puntano su pacchetti tutto-incluso e vogliono competere “fuori” dai terminali, sfruttando campagna pubblicitarie, telemarketing e negozi.
L’unica buona notizia per i consumatori è che il salto tecnologico – per altro facilmente replicabile nel tempo da ogni produttore di telefoni – si è già compiuto. Resta da capire solo quando i gestori decideranno di concederci l’uso di questa comodissima innovazione.