Televisione

Striscia la Notizia continua a perdere la gara degli ascolti con I Soliti Ignoti: cosa succede al tg satirico? La replica di Antonio Ricci

Il game show di Rai1 rappresenta infatti una delle poche gioie del daytime della rete diretta da Teodoli alla prese con non pochi problemi. La trasmissione sembra aver trovato forza e continuità con un pubblico fedele e una conduzione impeccabile

C’è chi vince e c’è chi perde, non in tv dove vincono tutti e non perde mai nessuno. I numeri però, per quanto vittime di interpretazioni, forniscono delle “sentenze”che non possono passare inosservate. E, per dirla alla Lubrano, la domanda sorge spontanea: cosa sta succedendo a Striscia la Notizia? Il programma condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti (nella prima fase da Michelle Hunziker), non riesce più ad aggiudicarsi la sfida dell’access prime time soccombendo contro I Soliti Ignoti di Amadeus. 

Il game show di Rai1 rappresenta infatti una delle poche gioie del daytime della rete diretta da Teodoli alla prese con non pochi problemi (da La Prova del Cuoco a Vieni da me, da Il Paradiso delle Signore a La Vita in diretta). La trasmissione sembra aver trovato forza e continuità con un pubblico fedele. Merito del meccanismo “investigativo” che catalizza l’attenzione dello spettatore e di una conduzione impeccabile. Canale 5 chiude sempre dopo Rai1 facendo sittare la partenza dei prodotti del prime time, tranne il sabato sera per lasciare la linea in orario alla signora De Filippi. Rai1 anticipa la partenza di circa due minuti chiudendo comunque prima delle 21.30.

Mediaset punta molto sul target commerciale ribadendone le vittorie, ricorda il minuto di pubblicità alle 21 e così via. La panacea è la sovrapposizione, prendendo cioè in considerazione il periodo di messa in onda in contemporanea dei due prodotti, che segna un risultato sorprendente: dal 24 settembre (il game show di Rai aveva anticipato la partenza al 17 settembre) al 31 ottobre il programma di Amadeus supera il tg satirico di Antonio Ricci tutte le sere, con una sola eccezione con la vittoria al debutto di Canale 5.

Se il servizio pubblico si affida al low profile evitando di gongolare troppe per le vittorie, non fa lo stesso Ezio Greggio che ieri su Twitter esultava così: “I capit? Ieri oltre 6 milioni e mezzo di italiani hanno visto Striscia dopo 30 anni son soddisfazioni, grazie amici!”. In realtà il dato citato dal comico piemontese rappresenta solo il picco di ascolti e non la media della trasmissione che in sovrapposizione era stata comunque battuta dal competitor.

Sia chiaro, Striscia la notizia rappresenta un unicum televisivo: non esiste sul piccolo schermo un programma in onda da trent’anni capace ancora di ottenere ogni sera 5 milioni di telespettatori. La trasmissione ideata da Antonio Ricci tra tapiri, fuori onda e inchieste finisce ancora al centro della scena. Cosa sta dunque influendo su questi risultati?

Sempre più spesso Canale 5 finisce sotto la doppia cifra in prima serata, con le eccezioni Tu si que vales e il Grande Fratello Vip, quest’ultimo comunque in calo del 4% di share. L’assenza del traino inverso rappresenta uno dei fattori. Non l’unico, il merito è sopratutto del competitor. E il programma, guai a dirlo, sembra vivere un momento di stanchezza. Naturale e comprensibile dopo trent’anni. Caro Ricci, sono solo piccoli acciacchi. C’è chi vince e c’è chi perde, bene.

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Beppe Candela,

abbiamo letto il tuo articolo Striscia la Notizia continua a perdere la gara degli ascolti con I Soliti Ignoti: cosa succede al tg satirico di Antonio Ricci? pubblicato su Ilfattoquotidiano.it. Per dimostrare la tua tesi (sbagliata) scrivi che, per capire come vanno davvero i programmi “la panacea è la sovrapposizione”. In realtà sai benissimo perfino tu che la sovrapposizione è un trucco, un espediente come mille altri: è evidente che, soprattutto per i programmi brevi, se cominci prima (e da una share più alta) è facile vincere in sovrapposizione. Certo, esistono problemi di traino e il numero globale dei telespettatori è ancora sotto i livelli dello scorso anno, ma è vero anche (per esempio) che al momento non vengono ancora rilevati i dati delle nuove piattaforme sulle quali Striscia dovrebbe vincere a mani basse. Tutte queste però sono chiavi di lettura che, come la sovrapposizione, servono solo a tirare acqua a un mulino piuttosto che a un altro, un gioco delle tre carte nel quale (quasi) chiunque può affermare di aver vinto. L’unico dato sul quale non esistono dubbi è quello del target commerciale, e Striscia la notizia vince sempre (e con largo margine) sul pubblico attivo. È questo l’unico dato che interessa: interessa noi e gli utenti pubblicitari, che fanno a gara per essere presenti nel Tg satirico di Antonio Ricci.

Saluti striscianti
L’ufficio stampa di Striscia la notizia