Più della metà degli italiani è preoccupata che i propri figli adolescenti (tra i 14 e i 19 anni) possano far uso di sostanze stupefacenti e essere coinvolti in incidenti stradali. A rivelarlo è l’indagine che l’Istituto Piepoli ha condotto su un campione di 1.518 adulti: a questa hanno risposto sia genitori che non genitori, tra i quali, in particolare, emerge la convinzione che l’uso di alcool e di droghe prima di mettersi alla guida derivi principalmente da una cattiva dinamica di gruppo (59%); pensiero condiviso, pure se in forma leggermente minore, anche dai genitori per il 47%.
A pesare in questo senso sarebbe anche la voglia di trasgredire e di divertirsi, secondo gli intervistati che non hanno figli, mentre per quanto riguarda l’altra categoria, la causa di tali comportamenti sarebbe da attribuire anche alla noia (28%).
Ma ciò che ultimamente pare destare più preoccupazione è la diffusione degli shop che vendono la cosiddetta “cannabis light”, ovvero quella con un principio attivo (THC) contenuto entro una soglia limite legale: secondo 6 intervistati su 10 questo contribuirebbe in misura rilevante alla propensione dei giovani all’assunzione degli stupefacenti.
Secondo i genitori, quindi, la prevenzione passa prima di tutto per il buon esempio da saper dare ai propri figli, mentre gli intervistati non genitori ritengono molto più importante stabilire un dialogo con i più giovani. Comunque sia, per entrambe le categorie, la figura che gioca un ruolo primario nella prevenzione a tali comportamenti è sicuramente il nucleo familiare, e poi anche la scuola, ma in forma diversa.
Ed è proprio dalla scuola che il Moige, il Movimento Genitori Italiani, vuole ripartire promuovendo la campagna di sensibilizzazione “Mano al volante, occhio alla guida”: il progetto coinvolgerà le scuole superiori di secondo grado di 10 regioni, puntando a raggiungere circa 8.000 ragazzi, oltre che docenti e genitori. Agli studenti verranno forniti kit didattici, materiale informativo e strumenti digitali, al fine di renderli sempre più consapevoli della rilevanza che l’uso e abuso di sostanze stupefacenti e di alcool possono avere sugli incidenti stradali.
Solo nel 2017 le Forze dell’Ordine hanno “contato” 174.933 incidenti mortali, con 246.750 persone ferite e 3.378 vittime. “Gli incidenti stradali sono ancora purtroppo la prima causa di morte per i giovani sotto i 30 anni” avverte Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato: “Fondamentale è allora l’impegno congiunto diretto a diffondere ai ragazzi la cultura di una corretta mobilità, perché sono la generazione dei futuri automobilisti e i migliori portavoce del messaggio di legalità con il mondo degli adulti”.