Il capo dello Stato scrive al presidente del Consiglio per il "comune intento" di difendere interessi italiani. Palazzo Chigi: "Con Ue interlocuzione proficua. Noi attenti a stabilità risparmio, ma serve crescita". Il premier al Corriere della Sera: "Tutela dei conti conciliabile con politica anti-recessione. Lo dimostreremo anche a Bruxelles"
Una lettera e una nota. Mattarella scrive, Giuseppe Conte risponde. L’argomento è solo uno: la Legge di bilancio. Da una parte la richiesta di equilibrio, di dialogo e confronto con l’Europa per evitare bracci di ferro e tutelare l’economia italiana. Dall’altra la rassicurazione al capo dello Stato, con la garanzia di parlare sempre e comunque con Bruxelles, ma allo stesso tempo la conferma delle politiche inserite nella manovra. Tradotto: va bene parlare con l’Ue, ma le nostre idee restano. È questo il contesto in cui è maturato lo scambio di missive tra il Quirinale e Palazzo Chigi. Accompagnando il via libera alla trasmissione della Legge di bilancio al Parlamento, il presidente della Repubblica ha inviato al presidente del Consiglio poche righe: una ‘raccomandazione’ “nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia”.
LA LETTERA DI MATTARELLA
Nel corpo del testo, Mattarella è tornato a citare gli articoli 97, 81 e 117 che sono quelli sulla tutela del risparmio e sui trattati internazionali, più volte al centro della dialettica tra Colle e Palazzo Chigi fin dalla sua nascita: lo scontro sulla proposta di nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia si sviluppò sugli stessi principi costituzionali. E su questi tre articoli è proseguita buona parte della comunicazione pubblica del presidente della Repubblica. Oggi il capo dello Stato è tornato ad auspicare “un dialogo costruttivo” con l’Europa che comunque annovera tra i doveri dell’esecutivo, con il quale c’è “un comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di Bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria”. La lettera è arrivata dopo settimane infuocate tra Roma e Bruxelles, a seguito della bocciatura della nostra manovra, le fibrillazioni dei mercati e lo spread che non riesce a scendere. Ma Palazzo Chigi, con una nota, ha cercato di rassicurare il Colle, garantendo “un’interlocuzione proficua e costante con l’Europa”. Conte, tuttavia, ha tenuto a sottolineare che “il governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze“. Toni bassi e concordia assoluta. Come quella ostentata anche da Lega e M5s, che hanno fatto sapere di non essere preoccupati e che la lettera non è “considerata” in alcun modo “un atto di ostilità”, ma un comune sentire per “l’interesse del Paese”.
L’ufficio stampa del Quirinale ha deciso di rendere nota la lettera di Mattarella a Conte dopo che sono uscite alcune indiscrezioni sui giornali. Come detto, il presidente della Repubblica ha inviato la comunicazione a Palazzo Chigi dopo aver dato il via libera alla trasmissione della legge di Bilancio al Parlamento. “Nel procedere a tale adempimento – scrive Mattarella – desidero rivolgermi al governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria“. Con questo obiettivo, aggiunge il capo dello Stato, in base agli articoli della Costituzione, alle valutazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio e alle osservazioni della Commissione europea, “è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee”.
LA RISPOSTA DI PALAZZO CHIGI
A distanza di poche ore dalla notizia della lettera di Mattarella, è arrivata la nota di risposta di Palazzo Chigi. Toni concilianti, ma fermi per quanto riguarda le misure annunciate dal governo negli ultimi mesi. “L’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante”si legge nella replica del governo. “Come ricordato dal presidente Mattarella, c’è senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio”, prosegue la nota, in cui poi è scritto: “In un periodo caratterizzato da un ciclo economico avverso, il governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze”. La presidenza del Consiglio, poi, ha rassicurato: “L’obiettivo di tutto il governo è pervenire a un’Italia deburocratizzata e digitalizzata, attenta ai bisogni dei cittadini, in un quadro di stabilità finanziaria e di sviluppo sociale ed economico“.
PRIMA DELLA NOTA LE PAROLE DI CONTE
Prima della diffusione della lettera da parte del Quirinale, a commentare le parole del capo dello Stato era stato lo stesso premier Conte. “Il presidente Mattarella ci ha ricordato che l’equilibrio dei conti pubblici non è un principio astratto ma il pilastro di qualunque azione di governo. La manovra è seria ed equilibrata e ha lo scopo di far ripartire il Paese. Riteniamo che la tutela dei conti pubblici possa essere conciliata con una politica economica che non assecondi i rischi di recessione che gravano sull’ economia globale”, ha detto il presidente del consiglio in un’intervista al Corriere della Sera. Conte si è confermato ottimista sul confronto con la commissione Ue: “Riusciremo a dimostrare la bontà di una manovra di crescita”, ha detto il premer convinto “che la ricetta per la nostra economia debba essere responsabile sì, ma espansiva. Con le politiche economiche impostate in precedenza se il ciclo economico era favorevole risultavamo il fanalino di coda europeo, se era negativo sprofondavamo in piena recessione. È proprio per questa ragione che ci siamo convinti che la ricetta per la nostra economia debba essere responsabile sì, ma espansiva“.
Per altri versi, il capo del governo ha spiegato di considerare “irragionevole e profondamente ingiusto” attribuire le responsabilità sulla frenata dell’economia al suo governo. “La manovra è seria ed equilibrata e ha lo scopo di far ripartire il Paese. Riteniamo che la tutela dei conti pubblici possa essere conciliata con una politica economica che non assecondi i rischi di recessione che gravano sull’economia globale”, ha spiegato. Se arrivasse una procedura d’infrazione, come gestirete la multa prevista dalle regole Ue? “Siamo fiduciosi nel dialogo con la Commissione – ripete ancora una volta – Tempo al tempo. Il rallentamento economico e le emergenze sociali ed economiche che l’Italia deve fronteggiare ci impongono di proseguire in questo percorso. Sarebbe stato facile impostare una manovra economica facendo aumentare l’Iva. Avremmo però innescato una spirale recessiva“.