“La manifestazione non è stata vietata, il preavviso dato in Questura parlava di una commemorazione di carattere ‘statico’, quindi nessuna parata nera, nessun corteo ‘dinamico’”. Valerio Zinetti, responsabile dell’associazione “Memento“, ha spiegato così il motivo del regolare svolgimento della celebrazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana al Campo X del cimitero Maggiore di Milano.

“Le dichiarazioni del Prefetto dei giorni scorsi in relazione al divieto di cortei a sfondo politico nei cimiteri ricalcavano quanto avevamo già previsto e annunciato – ha continuato Zinetti -. Sono orgoglioso del fatto che l’associazione Memento sia espressione di Lealtà Azione perché abbiamo una comunità di giovani che portano avanti ideali di patria e libertà per cui i soldati sepolti qui hanno donato la vita”.

A chi parla di parallelismo tra la commemorazione milanese e la recente manifestazione a Predappio, Zinetti replica che “pur riconoscendo il diritto delle persone di andare a commemorare Benito Mussolini, questa al Campo X è una celebrazione che ha una compostezza e una serietà diversa da alcuni esibizionismi che si sono visti e che non rendono onore alla memoria storica delle persone che ricordiamo, e non aiutano alla necessaria riflessione storiografica che si pone su quel periodo”.

Considerazione questa che si riferisce alla maglietta con la scritta “Auschwitzland” indossata da alcuni partecipanti durante la commemorazione del Duce. “Non fa parte del modus operandi della nostra associazione – ha chiarito il portavoce di Memento – E’ una modalità di espressione che non è funzionale allo scopo di restituire una memoria storica a questi caduti”.

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