Nel suo libro "Quello che finalmente posso dirvi", l'ex candidata socialista all'Eliseo parla anche delle offese contro le donne nel mondo della politica. Si va dall’elenco degli apprezzamenti da caserma ("Nuda!") fino agli episodi in cui una ex ministra italiana è stata oggetto di insulti sessisti
Parla di sconfitte e tradimenti ma anche di offese sessiste pronunciate contro una ministra italiana. Segolene Royal, ex candidata all’Eliseo per i socialisti (nonché ex moglie dell’ex presidente francese François Hollande, col quale ha avuto quattro figli) esce nelle librerie francesi con Ce que je peux enfin vous dire (“Quello che finalmente posso dirvi”). Ai francesi Segolene racconta di tutto e di tutti, cominciando – sulla scia di un suo personale #metoo – dalla politica, mondo di uomini, che ancora oggi fatica ad accettare le donne. L’intero primo capitolo è dedicato proprio a “Donne in politica: come sopravvivere in un mondo di uomini“, fra “legge del silenzio” e tacita convinzione che in fondo le donne nel Palazzo sono delle “intruse”. Si va dall’elenco degli apprezzamenti da caserma (“Nuda!”) alla tentazione di sanzionare un dirigente che esclamava, organizzando una riunione al ministero, “quelle con le tette grandi a destra, quelle che le hanno piccole a sinistra“.
E non manca la frase colta durante il vertice italo-francese del marzo 2016 in Italia, uno scambio fra due ministri francesi nel vedere “una ministra italiana”. “Quella lì deve essere brava a fare altro, mica la politica“. Seguono “grasse risate”. Nella ricostruzione della Royal – riportata dal Corriere della Sera – la scena si svolge su “un motoscafo nella laguna di Venezia all’uscita dell’aeroporto”. Presenti i due presidenti Hollande e Renzi, Royal (all’epoca ministra dell’ecologia) e due ministri francesi. Dopo il loro commento sessista, Hollande finge di non avere sentito, mentre Renzi “impallidisce e incrocia il mio sguardo costernato. Vado in suo soccorso perché ero davvero scioccata come ministra e umiliata come donna, e rispondo loro: ‘Poveri abbruttiti, ma vi siete visti?'”.
Ma la versione degli ex collaboratori di Renzi, scrive ancora il Corriere, è diversa. “Renzi era in motoscafo con Hollande insieme a Royal e alle ambasciatrici Maria Angela Zappia e Catherine Colonna, oltre all’ambasciatore italiano in Francia Giandomenico Magliano. Non c’erano ministri”. Quindi, sempre secondo i collaboratori dell’ex segretario Pd, nessuno sentì commenti sessisti perché forse quelle frasi sono state dette “in presenza della delegazione francese”. In ogni caso, concludono nella loro contro-versione, nessun italiano sentì quelle frasi. Ma alla Royal non era capitato solo quella volta che dei ministri francesi offendessero di nuovo una donna. Nel caso specifico, sempre la stessa ministra italiana. La stessa cosa era successa il 24 febbraio 2015 all’Eliseo durante il vertice franco-italiano. “Non so cosa mi ferisce di più – spiega ancora la Royal pensando a quell’episodio – se la frase in sé, o che quel ministro abbia immaginato che la sua riflessione stupida mi avrebbe fatto ridere.
Sempre nel 2016, la Royal – che era ministra dell’Ecologia nel governo Valls, sotto la presidenza di Francois Hollande – rievoca la vicenda della sua crociata contro l’olio di palma e contro l’italiana Nutella, che si risolse con un intervento diretto del presidente Hollande che la lascia “profondamente scontenta”. Poi la sua grande sconfitta sull’ecotassa per i mezzi pesanti, un passo in cui tira in ballo “la filiale di Benetton, Autostrade, gli stessi accusati nel tragico crollo del ponte di Genova“, che erano azionisti di Ecomouv, la società incaricata della raccolta e della gestione della tassa sui mezzi pesanti sul territorio francese. La Royal sostiene di aver perso la sua battaglia per l’ecotassa a causa di “un accordo fra capi di governo“. Proprio Manuel Valls le avrebbe detto “è un accordo fra noi e Matteo Renzi, non è più di tua competenza“. “Ho pensato, ah bene – scrive Segolene – alle donne il buon senso, gli uomini si occupano di cose di uomini”.
Su Macron, osserva come sia “molto simpatico e rispettabile, che abbia osato sposare una donna che ha 20 anni più di lui. Mi sono detta che hanno entrambi avuto bisogno di coraggio, determinazione, in una parola di amore, per affrontare le critiche, i sarcasmi, la stupidità e la cattiveria“. “E lo capivo ancora di più – insiste parlando ora di sé e della sua vicenda con l’ex compagno Francois Hollande – perché sono stata crudelmente tradita prima e durante la campagna del 2007, per una donna 10 anni più giovane di me, anche lei in seguito tradita per un’altra di 10 anni più giovane“.
Ne ha per il Partito socialista e alcuni suoi grandi leader, da Rocard a Jospin, tutti scettici su di lei come politica e come candidata alle presidenziali nel 2007. Immediatamente finito su tutti i social network, l’episodio più piccante, quello del gennaio 2016 fra l’allora ministro dell’Economia Macron e il suo primo ministro, Valls. L’attuale presidente aveva appena rilasciato un’intervista in cui definiva l’economia francese “a mezz’asta”. Il premier lo incrocia poco dopo in Assemblea Nazionale e gli sibila: “e il tuo c…o come va? È a mezz’asta?”.