Stigmatizzava, con il linguaggio della satira, come il grottesco ed il drammatico si incontrino in questo clima globale di rigurgiti razzisti e fascisti (da ciò la parola World)
Il muso di Topolino modificato perché somigliasse ad Hitler e sotto la scritta Auschwitz World un’altra che recita “Dove L’incubo diviene reale”. Questa la mia vignetta, pubblicata in prima pagina su Il Fatto Quotidiano, All’indomani della vergognosa vicenda della t-shirt “Auschwitzland” esibita a Predappio e di quella tragica della strage nella Sinagoga di Pittsburg. Stigmatizzava, con il linguaggio della satira, come il grottesco ed il drammatico si incontrino in questo clima globale di rigurgiti razzisti e fascisti (da ciò la parola World).
L’antisemitismo è una faccia particolarmente odiosa, visti i precedenti storici, del razzismo. Sdoganando uno si sdogana anche l’altro. Se fosse rimasto qualche dubbio la parola “ incubo” credo fosse sufficiente a chiarire il significato della vignetta. Purtroppo sui social è partita una campagna organizzata da Sostenitori del Governo Israeliano volta a rovesciarne il senso, accusando la vignetta di essere antisemita e implicitamente minimizzando il fatto di Predappio. La vignetta è stata così censurata da Facebook. Solo una riflessione: non credo che la interpretazione del disegno si prestasse ad ambiguità perciò l’unica spiegazione che trovo per tale atteggiamento ostile sta nelle mie note posizioni riguardo alla questione Palestinese. Amaramente devo perciò constatare che ci sono persone disposte, per fini meramente propagandistici, a strumentalizzare anche la tragica Memoria storica della Shoah banalizzando l’antisemitismo.