“Sono rimasto aggrappato per più di due ore e mezzo a un albero. Gridavo con tutta la forza in corpo per chiedere aiuto per i miei familiari. Ma ho perso tutto. Mia moglie e due figli. Sono un uomo disperato”. Giuseppe Giordano, non ha più neanche la forza di piangere. Nella tragedia di Casteldaccia (Palermo) ha perso tutto. Nell’alluvione sono rimasti uccisi la moglie e due figli, una di un anno e uno di 15. La terza figlia di è salvata solo perché era andata a comprare dei dolci con uno zio.

“E’ accaduto tutto in pochi istanti – dice – eravamo tranquilli. All’improvviso l’acqua e il fango sono entrati con prepotenza e violenza sfondando tutti gli infissi. In pochi minuti l’acqua è arrivata sui tetti”. Giordano è stato sbalzato vicino all’argine del fiume fino a ad andare a finire su un albero. “Abbiamo atteso l’arrivo dei vigili del fuoco per due ore – dice – non arrivavano mai. Mi ha salvato un carabiniere”.

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