Qualche settimana fa non ha escluso di guidare il fronte sovranista alle europee. In attesa di sciogliere le riserve, il leader della Lega va oltre e mette nero su bianco la sua visione sull'Ue che verrà. Berlusconi: "Sarebbe un matrimonio innaturale. Il Partito popolare europeo è fortemente europeista"
Qualche settimana fa non ha escluso di guidare il fronte sovranista alle europee. “È vero, amici di vari Paesi europei me lo stanno chiedendo. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso“, rispondeva in una recente intervista. In attesa di sciogliere le riserve, Matteo Salvini va oltre e mette nero su bianco la sua visione sull’Ue che verrà.”Punto su un’alleanza tra popolari e populisti, con l’esclusione dei socialisti che già stanno estinguendosi da soli dappertutto”, dice il vicepremier nel libro di Bruno Vespa “Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica” in uscita il 7 novembre.
“Costringerò l’Europa a riformarsi. Poche cose ben fatte: sicurezza, antiterrorismo, difesa dei confini, giustizia fiscale. Il resto si lascerà ai singoli Paesi”, prosegue il ministro dell’Interno. Che all’accusa di percepire finanziamenti dalla Russia risponde: “Mai visto un rublo.La storia è nata quando Marine Le Pen ha avuto un prestito da una banca russa, visto che in Francia non le facevano credito per ragioni ideologiche”.
“È probabile che Salvini prospetti l’ipotesi di allearsi con la parte conservatrice del PPE, ma mi pare francamente difficile da realizzare – commenta, sempre nel libro di Vespa, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi – Sarebbe un matrimonio innaturale. Il Partito popolare europeo è fortemente europeista. Non gli piace questa Europa, ma vuole essere il motore del suo cambiamento. Noi consideriamo indispensabili due traguardi per l’Unione europea: una politica estera comune e una politica di difesa comune”.
E il Movimento 5 Stelle che piani ha e come si colloca nella futura Ue? “In questa legislatura siamo stati nell’Efd di Farage, che è diventato con noi Efdd. Adesso siamo in contatto con forze politiche che stanno emergendo. Tra gennaio e febbraio faremo un manifesto europeo sul lavoro, i diritti e l’ambiente e ci proponiamo di diventare l’ago della bilancia per la formazione della nuova Commissione europea”, spiega Luigi Di Maio nel libro.
“Non intendiamo allearci né con le destre populiste, né con i socialdemocratici e nemmeno con i liberali dell’Alde, che probabilmente saranno guidati da Macron. Il Parlamento europeo ha meccanismi diversi da quello italiano: non c’è il voto di fiducia”, prosegue Di Maio. “L’Italia avrà un commissario e vedremo chi lo designerà. Salvini pensa a un’alleanza tra popolari e populisti? Non mi sbilancio, non mi sento di annunciare alleanze. A me interessano i temi. Poi conteremo i voti”, sottolinea il vice premier.