Parole che arrivano in risposta a quanto detto dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che, in visita a Belluno, aveva puntato parlato di "l'ambientalismo da salotto". Ma anche Legambiente punta il dito contro la norma sul condono edilizio contenuto nel cosiddetto decreto Genova: "Pensiamo a quanto è stato costruito in maniera abusiva che potrebbe essere sanato se andasse in porto il testo così come è uscito dalla Camera"
Dal Lazio alla Liguria, dal Veneto alla Sicilia. Sono trenta le vittime dell’ondata di maltempo che da una settimana sta mettendo in ginocchio l’Italia. Bufere di vento, grandine, mareggiate, piogge torrenziali e fiumi esondati hanno messo in ginocchio molte regioni, ora alle prese con la conta dei danni: solo in Veneto servirà almeno 1 miliardo di euro per ripristinare le strade e i boschi distrutti. “Troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo ecco che l’alberello ti presenta il conto”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini a Belluno, dove ha sorvolato le zone colpite dalle piogge eccezionali dei giorni scorsi. Parole che hanno scatenato la dura reazione degli ambientalisti, tra cui Angelo Bonelli, leader dei Verdi, che ha replicato definendo Salvini e il suo partito, la Lega,”responsabili della cementificazione del nord che ha portato la Lombardia e il Veneto, a conduzione Lega, ad essere le regioni con il più alto consumo di suolo d’Italia, secondo i dati Ispra”.
“Il Veneto in un anno (2016) ha consumato 1134 ettari di territorio a favore del cemento e la Lombardia 700 ettari”, ha detto ancora Bonelli, che ha puntato il dito anche contro il condono edilizio: “Salvini si vergoni perché lui e il suo partito hanno votato i condoni edilizi di Berlusconi e ora quello di Ischia, lui da ministro ha previsto zero finanziamenti per la lotta ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico nella legge finanziaria, taccia – aggiunge Bonelli – perché lui rappresenta quella politica che si riunisce in salotto che ha deciso la cementificazione d’Italia e utilizza il dramma del maltempo per farsi selfie sorridenti mentre la gente piange“. Il riferimento è alla foto pubblicata sui social domenica mattina da Salvini: mentre si aggiornava il numero dei morti provocati dal maltempo a causa della tragedia di Casteldaccia, in Sicilia, il ministro dell’Interno si mostrava sorridente a Venezia, dove si trovava per un sopralluogo con la Protezione Civile. “Mai tanta ignoranza e tanto cinismo erano andati al potere“, ha concluso il leader dei Verdi.
Legambiente: “Italia prima al mondo per risarcimenti da maltempo” – “Tra il 1944 ed il 2012 sono 61,5 i miliardi di euro spesi solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano, e l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto con circa 3,5 miliardi all’anno“. È questo il monito lanciato da Legambiente dopo la devastazione che il maltempo ha causato in una settimana nel nostro Paese. “Nell’ultimo decennio si è continuato a costruire nelle aree a rischio“, dice l’associazione ambientalista che concorda con i Verdi nell’osteggiare il condono contenuto nel cosiddetto decreto Genova: “Il consumo di suolo e le nuove edificazioni continuano a riguardare anche le aree considerate a rischio idrogeologico, nonostante i vincoli esistenti. Pensiamo a quanto è stato costruito in maniera abusiva, spesso in aree a rischio, che oggi non risulta ma che potrebbe essere sanato se andasse in porto il decreto Genova così come è uscito dalla Camera dei deputati, dal momento che si prevede di far procedere le richieste pendenti di condono senza tener conto dei vincoli idrogeologici, sismici e paesaggistici vigenti attualmente nel nostro Paese”. L’Italia, conclude Legambiente, “è sempre più fragile e insicura anche a causa dei cambiamenti climatici” e sono “7,5 i milioni di cittadini che vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni”.
Wwf: “Governo convochi conferenza su cambiamento climatico” – “Il governo convochi con urgenza una conferenza nazionale sul cambiamento climatico, coinvolgendo tutte le regioni e tutte le istituzioni interessate alla riduzione delle emissioni climalteranti e all’adattamento, vale a dire alla prevenzione, alla cura e alla messa in sicurezza del territorio“. È quanto chiede il Wwf, visto il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi nel nostro Paese. Una tendenza che i climatologi avevano previsto come effetto del riscaldamento globale. “Gli effetti sono oggi sotto gli occhi di tutti e hanno provocato morte e devastazione su tutta la penisola, dalla Sicilia al Veneto dove, anche in questo fine settimana si sono registrate numerose vittime: un dolore immenso che impone una reazione immediata e azioni concrete”, sottolinea l’associazione ambientalista. “Non c’è altro tempo da perdere: è necessario varare il Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico e, in quel quadro, predisporre al più presto un Piano nazionale per mettere in sicurezza il territorio”, conclude il Wwf.