Mattarella ringrazia volontari e militari per le operazioni di soccorso. Il premier sorvola le zone colpite in Sicilia, il suo vice Salvini in Veneto dice che è colpa di "troppi anni di incuria e di malinteso ambientalismo da salotto"
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Sicilia, tra i territori di Palermo e Agrigento, travolti dal maltempo nella notte. Il vicepresidente Matteo Salvini in Veneto, nel Bellunese sconvolto nei giorni scorsi. Entrambi in elicottero per sorvolare le zone piegate dalla furia delle acque, quella che cade dal cielo e quella che esonda dai fiumi. Conte – che ha fatto anche visita ai familiari delle vittime al Policlinico di Palermo e partecipato a un vertice in prefettura – ha annunciato un Consiglio dei ministri in settimana per deliberare lo stato di emergenza per stanziare le prime risorse. Un disastro da Nord a Sud che colpisce l’Italia nel giorno delle celebrazioni del 4 novembre, del centenario della fine della prima guerra mondiale. “In queste ore – ha ricordato da Trieste il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – tanti nostri militari, che ringrazio particolarmente, sono impegnati con tanti volontari nel soccorso ai territori che sono stati investiti da un’ondata di maltempo con drammatiche conseguenze di lutti e devastazioni. Ai familiari delle vittime va tutte la vicinanza dell’Italia e alle zone colpite la solidarietà piena e concreta”. Mattarella ha incontrato anche alcuni sindaci del Friuli Venezia Giulia colpiti dal maltempo nei giorni scorsi.
“Le regioni più martoriate sono Calabria, Sardegna, Sicilia, e si sono aggiunti Veneto, Friuli, Liguria, le Province autonome di Trento e Bolzano, e oggi anche il basso Lazio. Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute, e sicuramente nel prossimo Consiglio dei ministri, se necessario lo faremo straordinario perché non previsto, decreteremo lo stato di emergenza. Stiamo facendo un esame contabile delle somme esatte disponibili. Sicuramente, poi, le dovremo integrare”, ha spiegato Conte a Palermo.
“Spesso abbiamo registrato qualche intralcio burocratico per la ripulitura dei corsi d’acqua – ha aggiunto il presidente del Consiglio – ci sono per esempio vincoli paesaggistici per la rimozione di un albero: dobbiamo avere la consapevolezza che tutti i beni sono costituzionalmente tutelati, ma dobbiamo avere la capacità di riorientare la legislazione guardando agli interessi in gioco: al primo posto c’è la tutela primaria della vita umana”. La sicurezza delle vite umane “prevale rispetto ad altro”, ha detto Conte, e per questo “è necessario avviare e completare un’opera di ripulitura dei letti dei fiumi, dobbiamo intervenire per mettere in sicurezza il sistema idrogeologico“. C’è “una vigile attenzione del governo a operare un piano d’investimenti che riguarderà le infrastrutture materiali e immateriali – ha spiegato Conte – Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione del ministro per l’Ambiente 1 miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane. Poi ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua”.
Del disastro causato dal maltempo ha parlato anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che già nei giorni scorsi aveva proposto una commissione d’inchiesta. “È tempo di dire basta all’emergenza – ha detto la presidente del Senato – Non si può più parlare di emergenza di fronte al ripetersi di questi fenomeni. Ormai siamo in una situazione di pericolo costante”. La Casellati ha proposto che la commissione d’inchiesta (su cui però per il momento non c’è stata alcuna risposta delle forze parlamentari) “dovrebbe anzitutto verificare tutte quelle situazioni che hanno una fragilità dal punto di vista idrogeologico, ma dovrebbe anche proporre una normativa per i casi, ad esempio di terremoti e disastri, una normativa della ricostruzione che sia uguale alla normativa dell’emergenza, cioè con tagli di carattere burocratico, di passaggi che oggi rendono lente le ricostruzioni e tutta la burocrazia purtroppo è sempre a danno dell’efficienza“. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa intanto firmerà domani uno stanziamento per combattere il dissesto idrogeologico.
Il #maltempo continua a mietere vittime. Stringo in un abbraccio le loro famiglie. Il #governo tutto c’è, e non solo con la presenza fisica. Sono in campo tutte le unità di soccorso possibili. E domani in Friuli firmiamo stanziamento per combattere il #dissesto https://t.co/UNE2nnw1CE
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) 4 novembre 2018
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini accompagnato dal presidente del Veneto Luca Zaia sta effettuando vari sopralluoghi in elicottero sul Bellunese. Ci sono decine di frane, strade interrotte, località famose per la loro bellezza cancellate e boschi plurisecolari stappati dalle intemperie. “Per mettere in sicurezza il territorio nazionale servono 40 miliardi di euro – ha detto il capo del Viminale – Mi impegno di raccogliere e spendere con l’auspicio che non arrivino letterine di contestazione da Bruxelles perché spendiamo troppo”. Salvini ha annunciato che “chiederemo l’attivazione del fondo straordinario di Bruxelles. I 3 miliardi già previsti visto quanto sta accadendo temo siano già insufficienti“. Per Salvini “troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo ecco che l’alberello ti presenta il conto”. Il ministro aggiunge che “il bosco vive e deve essere curato e il greto del torrente dragato. L’inerzia, l’assenza e l’ignoranza a volte sono alla base di questi fatti. La tutela della montagna dovrebbe essere affidata alle comunità locali. Salvini ha annunciato che “in settimana ci sarà un Consiglio dei ministri per questi eventi”.
Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Adesso basta, non ho più bisogno di ulteriori tristi prove per convincermi che la questione ambientale e del cambiamento climatico sono centrali nell’agenda politica di un Paese serio. Per quanto mi riguarda, non c’è tema che mi stia più a cuore”. Ricordando di far parte di C40 Cities, un’associazione che riunisce le grandi città del mondo, Sala ha spiegato su Facebook: “Non so che ne sarà del mio futuro politico. Ma so che non sfuggirò al mio dovere di essere attivamente in prima linea affinché si inverta questa devastante tendenza verso un global warming che potrebbe uccidere il nostro pianeta”. Poi ha concluso: “E lo dico avendo studiato ed essendomi confrontato con esperti della materia: non ho mai fatto e non farò mai dell’allarmismo una leva della mia azione politica. Ma non mi piace l’idea di girarmi dall’altra parte vedendo ciò che sta accadendo. Spero che in tanti abbiano la volontà di unirsi a me in questa battaglia“.