Anno 1995, Soul Edge esce nelle sale giochi e mette un nuovo punto di partenza per i picchiaduro in tre dimensioni assieme al fratello Tekken, portando una svolta decisamente importante per i videogiochi a incontri che fino a poco tempo prima era sotto il dominio di Street Fighter. Nel 2018, dopo un Tekken 7 uscito l’anno prima orientato verso l’esport e non senza qualche difetto, Soul Calibur VI esordisce sulle console di questa generazione con il suo sesto capitolo, tornando ai fasti di un tempo e facendo dimenticare i capitoli per PS3/Xbox360 decisamente mediocri.
Namco questa volta non si è trattenuta regalando ai giocatori non solo un picchiaduro esteticamente curato e graficamente bello da vedere ma anche con una profondità che da troppo tempo mancava nella saga all’arma bianca di SoulCalibur. Oltre alle classiche modalità arcade, versus e alla componente online, il gioco presenta due modalità che sicuramente impegneranno i giocatori single player: Cronache dell’Anima e la Bilancia dell’Anima. La prima contiene lo story mode di tutti i personaggi presenti, andando a ricostruire tramite una serie di scontri le vicende portate fino a qui dai capitoli precedenti, la seconda è una nuova campagna che si potrà affrontare con un personaggio creato a nostro gusto completamente da zero, permettendo al giocatore di esplorare una vasta mappa di gioco e di scontrarsi con i protagonisti principali della saga.
Interessante anche la parte riguardante il materiale sul gioco, che comprende biografie dei personaggi, immagini e contenuti sia di questo capitolo che di tutti i precedenti, riportandoci fino al primissimo gioco uscito appunto nel 1995. Un ritorno ai capitoli più ricchi della saga, con molte opzioni di gioco e un roster di personaggi ben nutrito che vede presenti anche personaggi di altre saghe, come Geralt di Rivia, direttamente dalla saga di The Witcher e 2B di Nier: Automata, alcuni però riservati solo a coloro che decideranno di acquistare il season pass che darà accesso ai personaggi che man mano verranno aggiunti col passare dei mesi, andando ad incrementare il già ottimo numero di guerrieri a disposizione.
Il sesto capitolo della spada maledetta restituisce vigore a quello che per molti anni è stato uno dei migliori esponenti dei picchiaduro 3D, ma che non aveva brillato negli ultimi capitoli, tornando a splendere sulle console e – finalmente – anche sui PC dei combattenti sparsi per il mondo, mostrando un comparto online solidissimo e buone modalità offline che garantiscono molto da fare anche a chi preferisce una via solitaria della spada. Soul Calibur VI scalda un inverno di per se già rovente con molti titoli di alto livello usciti fino ad ora, e sembra tornato per rimanere nei cuori dei giocatori per molto tempo, forse di più di quel Tekken 7 che sembra già svanito dalla memoria.