L’amore ai tempi di Gio Evan. Va bene che farsi lasciare su Instagram è per stomaci forti, ma farsi dire addio ricevendo un aforisma firmato da Giovanni Giancaspro deve essere un trauma irreversibile. Elisa Isoardi molla il fidanzato, ministro degli interni, Matteo Salvini, affrancando il francobollo web con un aforisma umoristico già diventato materia di studi filosofici e morali.
416.000 followers su Instagram, oltre 200.000 like sulla sua pagina Facebook, Gio Evan è però fenomeno nonsense dell’aforisma da diverso tempo. Classe 1988, cinque romanzi pubblicati, un album musicale, la frequentazione di sciamani durante un viaggio in bicicletta in sud America (pare che il suo nome d’arte glielo abbia dato un indiano Hopi misteriosamente vivente in Argentina), Giancaspro gioca dall’alto (o dal basso) del suo limbo professionale autocelebrativo tra surrealismo fiacco e abbozzi spiritosi di arte terapia.
Basta dare un’occhiata su Instagram per capire che Gio ama ribaltare il senso di un luogo comune, aggiungere un prefisso ad un verbo o a un sostantivo, trovare la più banale rima baciata. Evan è anche l’unico poeta haiku ad avere frotte di followers più haiku di lui (se dico riga fa rima con?). Forte la tensione tra la risata con gli amici al bar e la sensibilità da gruppo di poesia del lunedì sera, Gio é anche la conferma che Gino Bramieri vive ancora tra noi. Con una rete a strascico recupera i resti di freddure e inesauste gag da cabaret di provincia spacciandole per spiritualità spicciole disponibile online a ogni ora del giorno e della notte. Insomma: Dio è morto ma neanche Evan si sente tanto bene