4. Bizze da Generale
“Mi hanno detto: ‘È un film da 100 milioni di dollari. Sarai diretto da Ridley Scott. Farai la parte di un generale romano’. Io sono sempre stato un fan di Ridely, così ho accettato”. La fa facile oggi Russell Crowe, eppure il suo interesse per il ruolo che lo ha consacrato nell’olimpo di Hollywood non è sempre stato poi così scontato. L’attore neozelandese stava recitano nel ruolo di Jeffrey Wigand in Insider – Dietro la verità (1999) di Michael Mann quando gli fu proposto il copione de Il Gladiatore. Il progetto, tuttavia, gli sembrava così poco allettante da non meritare neppure una lettura. Fu proprio Mann invece a convincerlo: “Dovresti prendere questa cosa di Ridley un po’ più sul serio”. Scott lo aveva scelto personalmente perché cercava un volto fresco, diverso da quello del 43enne Mel Gibson – che aveva appena rifiutato la parte sentendosi troppo vecchio -, eppure il rapporto fra i due fu decisamente burrascoso. Proprio in seguito al suo ruolo in Insider, Crowe aveva infatti preso molto peso, regalandosi rotondità che mal si accompagnavano all’immagine del feroce comandante delle legioni Felix. Per rimediare ai chili di troppo, l’attore ritornò a casa, nella sua fattoria, dedicandosi ai lavori più duri e umili. Rimessosi in forma, tuttavia, Crowe confermò sul set il caratteraccio per cui era tristemente noto, rifiutando in continuazione di recitare le battute di Nicholson, non esitando a definirle spazzatura e arrivando persino riscriverle, eliminando dal primo ciak l’iconico “E avrò la mia vendetta… in questa vita o nell’altra”. Per fortuna poi cambiò idea.