L’ondata di maltempo che piega l’Italia ormai da una decina di giorni e che ha provocato la morte di oltre 30 persone non sembra finita: la protezione civile ha diramato un’allerta arancione per Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio e un’allerta gialla in altre 14 regioni. Tra i sorvegliati speciali c’è in particolare il lago Maggiore, che è a rischio esondazione: un avviso di allerta è stato diramato per la serata tra mercoledì e giovedì. In Puglia, a Melendugno, sono stati sospesi i lavori per la Tap per difficoltà dei mezzi di lavorare sul terreno reso fangoso dalla pioggia.
Si indaga per omicidio e disastro colposo – Intanto la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo per il disastro di Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove 9 persone sono morte annegate a causa dell’esondazione del fiume Milicia. I magistrati hanno sequestrato la villetta e tutta l’area circostante fino al corso d’acqua, nonché le pratiche relative all’ordine di demolizione della villetta abusiva in cui si trovavano le vittime. I funerali si terranno alle 11 nella chiesa Madonna di Lourdes di Palermo, dov’è stata allestita la camera ardente per le vittime: centinaia di amici e cittadini hanno portato l’ultimo saluto alla famiglia. Due peluches di Minnie e Topolino sono stati appoggiati nella bara ai piedi della piccola di un anno. Di fronte alla chiesa, intanto, sono comparsi due striscioni: “Vicini al vostro dolore, Curva Nord” e “Sicilia alzati e combatti”.
Ritrovato il giubotto del disperso – Proseguono le ricerche del medico di 40 anni, Giuseppe Liotta, disperso nel Corleonese da sabato sera, quando stava tentando di raggiungere l’ospedale dove lavorava. La notte scorsa il suo giubbotto è stato ritrovato dai carabinieri in contrada Scalilli, dove c’è un deposito di munizioni dell’esercito. Per le ricerche vigili del fuoco e polizia hanno deciso di utilizzare dei droni che stanno sorvolando la zona. Pronti a decollare anche gli elicotteri della forestale. Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, Liotta stava percorrendo la statale 118 e per raggiungere Corleone ha preso una stradina, la provinciale 96, che porta alla vecchia strada ferrata. Vicino al Ponte del Drago, attraversato dal torrente Belice Sinistro, l’auto è finita fuoristrada spinta dall’acqua che ha invaso la carreggiata. Il medico ha telefonato alla moglie per farsi localizzare attraverso il cellulare e poi ha chiuso a chiave l’auto, una Volkswagen Tiguan, per cercare riparo altrove. Da quel momento non si sono più avute sue notizie. L’auto è stata ritrovata travolta dal fango e dai detriti in contrada Raviotta.
Costa: “Piano da 6 miliardi” – “È un problema grosso che abbiamo in Italia, quello dell’abusivismo edilizio, che ha una storia antichissima“, dice il ministro dell’Ambiente Sergio Costa annunciando di aver costituito un gruppo di lavoro fatto da magistrati, forze dell’ordine e giuristi per studiare e proporre al Parlamento e al Governo “una norma più veloce per gli abbattimenti perché dobbiamo tutelare il bene collettivo”. Il titolare dell’Ambiente ha spiegato che esiste un “piano pluriennale strutturato in sottopiani triennali, ogni tre anni 900 milioni di euro per poco più di 6 miliardi complessivi e sono soldi che già abbiamo, non sono fondi astratti“. Adesso, aggiunge, “si finanzino i progetti, il governo prende i fondi per il principio di prossimità territoriale e li destina alle Regioni che li gestiscono sul territorio d’accordo con i comuni“. Costa ha aggiunto che il governo sta valutando, attraverso i ministri per gli Affari Europei, degli Esteri e dell’Economia se accedere ai fondi europei di solidarietà per i danni causati dal maltempo. Mentre la Bei ha annunciato che è ancora in corso la discussione con l’Italia – avviata dal governo Gentiloni – per un prestito da 800 milioni di euro per il dissesto idrogeologico. Sull’argomento, proprio Costa negli scorsi giorni aveva chiarito che il ministero dell’Ambiente era contrario al mutuo perché contrario “all’amministrazione dei soldi pubblici da buon padre di famiglia”.
In ginocchio tutta la Sicilia – Ma l’emergenza in Sicilia non è finita. A Montevago sono distrutte le terme di Acqua Pia, simbolo del paese. Nella notte sono state tratte in salvo 14 persone, ospiti della struttura, grazie ai vigili del fuoco. A Santo Stefano una famiglia è rimasta senza casa e molte persone sono tutt’ora isolate a causa dell’impossibilità di percorrere le vie rurali. Le famiglie evacuate sono tornate nelle loro case, ma molti paesi chiederanno lo stato di calamità. Problemi anche nelle infrastrutture. A Cammarata-San Giovanni Gemini la provinciale, appena rifatta dopo anni di proteste, è di nuovo in pessime condizioni e la strada che porta a Castronovo di Sicilia ha delle voragini profonde diversi metri. Numerose le attività commerciali, ristoranti e negozi, della zona sono allagati e alcune case sono state travolte dalla montagna. Tra Catanzaro Lido e Crotone, invece, è stata riattivata la circolazione ferroviaria, bloccata questa mattina a causa di un allagamento dei binari.