“È stato un gesto di normalità, una reazione per me istintiva. Quello che mi ha infastidito è stato vedere questa persona offesa e silenziosa che subiva l’aggressività di un’altra persona. Non ha detto una parola e subiva. Un extracomunitario magari non può reagire e quindi sono intervenuta in suo aiuto. Ho avuto manifestazioni di affetto da persone conosciute e sconosciute. All’aggressore direi di diventare un italiano come tutti quanti noi. Penso che gli altri viaggiatori sarebbero intervenuti se la cosa fosse degenerata. Non c’è stato alcun intervento perché sono stata perfettamente capace di gestire la situazione e non ho avuto alcuna difficoltà”. Così Maria Rosaria Coppola, la signora diventata famosa per aver difeso un immigrato su un treno della circumvesuviana e che in mattinata a ricevuto dall’Eav il premio “cittadina coraggiosa”
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