Quattro anni e quattro mesi per bancarotta preferenziale. È l’ultima condanna inflitta a Denis Verdini. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Firenze per il crac di alcune società edili. Gli imprenditori di Campi Bisenzio, Ignazio Arnone e il figlio Marco Arnone sono stati condannati rispettivamente a a 3 anni e 4 mesi e a 2 anni e 4 mesi. Il processo riguarda operazioni fra la banca ex Ccf, di cui Verdini era presidente, e le imprese degli Arnone che avevano rapporti con l’istituto da cui ottennero lavori edili i cui proventi vennero stornati per ridurre l’esposizione debitoria.
Per l’ex senatore del Pdl il pm Luca Turco aveva chiesto la condanna a 6 anni. Più lieve, invece, la pena chiesta per i due imprenditori: un anno e 3 mesi di condanna riconoscendo le attenuanti generiche per la “totale subordinazione a Verdini“.
Secondo l’accusa, Verdini, da presidente del Credito Cooperativo Fiorentino, avrebbe pianificato un’operazione che portò la banca a rientrare in possesso di parte dei soldi prestati a una delle due imprese edili degli Arnone ma al tempo stesso a portare alla bancarotta della stessa ditta. Un’operazione che, secondo la Procura, recò inoltre svantaggio agli altri creditori dell’impresa edile. Verdini è intervenuto con una dichiarazione spontanea dicendo che “i lavori erano stati assegnati a clienti di vecchia data della banca, furono fatti e la banca li pagò”, “tra gli Arnone ci furono normali rapporti patrimoniali tra padre e figlio”. Per Turco fu invece un’operazione “studiata a tavolino”. Da qui la condanna per bancarotta preferenziale.
Per Verdini è la terza condanna inflitta dal tribunale di Firenze. La più pesante, a sei anni e dieci mesi (in appello) è quella per la bancarotta del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca di cui è stato presidente per vent’anni. L’ex senatore di Ala e Forza Italia è stato, inoltre, condannato a cinque anni e mezzo (in primo grado) per il crac della Ste, la società che era editrice, tra gli altri, di Il Giornale della Toscana. Nel processo per la cosiddetta ‘cricca’, in cui Verdini era accusato di corruzione relativamente alla costruzione della Scuola Marescialli di Firenze, è intervenuta la prescrizione.