Diciotto manager della banca svizzera Pkb Privatbank, che controlla anche l’italiana Cassa Lombarda, sono indagati in un’inchiesta del procuratore di Milano Francesco Greco e del pm Elio Ramondini nata dalle verifiche su 198 clienti italiani che hanno portato 409 milioni di euro a Lugano per nasconderli al Fisco e poi li hanno fatti riemergere con la voluntary disclosure. Le ipotesi di reato sono riciclaggio e frode fiscale. La Gdf di Milano ha perquisito mercoledì mattina la sede milanese dell’istituto.
Secondo Il Sole 24 Ore l’indagine è scaturita da quella aperta nel 2014 sempre dalla procura di Milano nei confronti del Credit Suisse, che portò alla scoperta di un sistema di esterovestizione di capitali attraverso polizze assicurative fittizie a fini di elusione ed evasione fiscale. Gli investigatori ipotizzarono che anche altri istituti operanti in Italia avessero agito con modalità simili e per questo motivo hanno preparato un elenco di 250 banche estere autorizzate a operare in Italia che hanno aderito alla voluntary per conto della clientela.
“Stiamo monitorando anche altri istituti e le indagini non si fermeranno qui”, ha spiegato ai cronisti il procuratore Greco, chiarendo anche che l’Agenzia delle Entrate è riuscita a costituire una banca dati dei 130mila cittadini italiani che hanno aderito alla voluntary e che “c’è una lista di 250 banche estere dove sono stati depositati i soldi”. Nell’inchiesta su Credit Suisse Ag era emerso che i manager avevano anche una sorta di “manuale” per aggirare i controlli sulla loro attività nei confronti dei clienti italiani. Un altro “manuale”, e stavolta sui prodotti finanziari utili per aggirare l’erario, ha spiegato Greco, è venuto a galla anche in un’altra indagine aperta su una banca estera e su cui gli investigatori stanno lavorando.