Trump è finito, il populismo trumpiano pure, e vi spiego perché in poche righe. Nel diluvio di analisi, dichiarazioni di esperti e politologi, estrapolazioni e grafici sui risultati del voto di Midterm negli Stati Uniti, un fondamentale elemento viene regolarmente ignorato, mentre va messo in evidenza in quanto utile a spiegare sia l’ascesa al potere di Trump, sia l’inizio della fine dell’ex palazzinaro sguaiato e bugiardo.

In sostanza, i democratici avrebbero ottenuto una larga maggioranza al Congresso Usa, cioè alla Camera dove in effetti l’hanno raggiunta, e anche al Senato (dove hanno prevalso i repubblicani) solo se, ecco il punto, in America non fosse in vigore un sistema elettorale medievale. Esatto: medievale. La superpotenza n.1 al mondo in termini di ‘minimo comune denominatore’ democratico è arretrata peggio dell’Afghanistan. Alla Camera e al Senato vigono criteri di voto diversi. La Costituzione consente alla California, mega-Stato con 40 milioni di abitanti – e un Pil che lo porrebbe nel gruppo dei paesi G7 – di eleggere due Senatori al Senato, esattamente come il North Dakota, irrilevante Stato che di abitanti ne ha tanti quanti 4 municipi di Roma, ovvero 750.000.

Quindi fin quando il sistema elettorale degli Stati Uniti non cambia, con un ribilanciamento del voto popolare (è richiesta una supermaggioranza di 2/3 del Congresso e di 2/3 dei governatori e ci vuole ben altro che un Rosato locale) le elezioni americane continueranno a essere un colossale fake, con un Senato eletto in modo fasullo e fuorviante. Trump ha ancora potere, seppur meno di prima, solo per questo.

La Costituzione non deve consentire che la volontà del popolo sia cosi facilmente manipolabile e soprattutto non rappresentativa della voce dei cittadini, alla luce dei cambiamenti demografici intervenuti negli ultimi decenni. Lo chiamano redistricting: i distretti elettorali vanno ridisegnati. Per cui fin quando la California eleggerà due senatori come il North Dakota, la politica in America rimarrà in mano a un gruppo di miliardari di destra che al Senato comanderanno pensando ai loro biechi interessi e non al popolo (ricordate? Trump alle presidenziali del 2016 aveva perso il voto popolare di 3 milioni di voti rispetto all’avversaria democratica).

Ps: Esiste anche un South Dakota, diviso dal Nord da una riga orizzontale tracciata nel deserto, e anche questo insignificante Stato, con una popolazione di 858.000 persone, ha eletto due senatori.

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