“Un grande giorno”. “Una grande vittoria dei repubblicani”. “La vittoria più grande dai tempi di Kennedy nel 1962 per un partito che sostiene il presidente”. Sono le tre definizioni utilizzate da Donald Trump parlando in conferenza stampa alla Casa Bianca dopo le elezioni di midterm, in cui il Grand Old Party ha mantenuto il controllo del Senato ma ha perso quello della Camera. “I repubblicani sono andati oltre ogni aspettativa. Non c’è stata nessuna onda blu democratica“, ha esultato il presidente degli Stati Uniti, riferendosi a una possibile ma improbabile rimonta dei democratici.
Che sono stati “chiaramente respinti” al Senato “per la loro gestione dell’udienza Kavanaugh”, ha proseguito Trump facendo riferimento al giudice Brett Kavanaugh, incaricato alla Corte suprema nonostante le accuse di aggressioni sessuali rivoltegli da varie donne.
In conferenza stampa Trump ha lanciato un appello al dialogo e alla collaborazione ai democratici della Camera appena persa, offrendo alla leader Nancy Pelosi appoggio per diventare speaker. In precedenza su Twitter il tycoon aveva intavolato la trattativa: “In tutta equità, Nancy Pelosi merita di essere scelta come speaker della Camera dai democratici. Se le faranno difficoltà, forse aggiungeremo voti repubblicani. Ha conquistato questo grande onore!”, scriveva il presidente americano. “Lavoriamo insieme“, l’appello lanciato poi in conferenza stampa, “abbiamo molte cose in comune sulle infrastrutture, sulla sanità. Ci sono molte cose che potremmo fare assieme”.
Come il muro al confine con il Messico per fermare i migranti: “Parlo con i democratici tutto il tempo e loro sono d’accordo sul fatto che il muro è necessario”, ha detto il tycoon, aggiungendo che serve “denaro per costruire l’intero muro, non solo dei pezzi”, ha detto Trump, precisando che non pensa di arrivare necessariamente ad uno shutdown del governo.
Riguardo ai temi ambientali, il presidente che ha dichiarato l’uscita unilaterale degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima ha usato toni inaspettatamente moderati: “Vogliamo acque chiare e cristalline e aria pulita“, perché “l’ambiente è molto importante per me”. Ma “allo stesso tempo non dobbiamo metterci in svantaggio verso altri Paesi che non rispettano le regole – ha continuato – Non vogliamo colpire i posti di lavoro o le nostre fabbriche. Vogliamo essere totalmente competitivi”, ha sottolineato il presidente. Che ha poi dichiarato: “Abbiamo l’aria e l’acqua più pulite mai avute”.
Se i democratici chiederanno di rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi lei cercherà di bloccarli?, ha domandato un giornalista. “Le persone non capirebbero nulla della mia dichiarazione dei redditi, che consta più di 100 pagine. Ci sono sempre molti dettagli da aggiungere a queste dichiarazioni. Si tratta di uno strumento troppo complesso, le persone non capirebbero”, la risposta di Trump, che si è detto “non preoccupato” dall’indagine sul Russiagate: “Potrei licenziare tutti adesso, ma non voglio fermare”, non voglio farlo “politicamente”, ha spiegato Trump, definendo le indagini del procuratore speciale Robert Mueller come “una disgrazia”, “un imbarazzo per il nostro Paese”.
Non è un mistero che Mueller sia da mesi nel mirino del presidente, desideroso di rimuoverlo dall’incarico insieme al segretario alla Giustizia Jeff Sessions, reo di non averlo adeguatamente difeso dall’indagine. Su questo punto il presidente ha quindi confermato l’ipotesi di un rimpasto del governo, annunciando che deciderà nel giro di una settimana sul destino di Sessions. Il vicepresidente Mike Pence, invece, sarà nuovamente nel ticket nella sua corsa alla Casa Bianca nel 2020. “Mike, sarai il mio compagno di gara?”, ha chiesto Trump pubblicamente alla Casa Bianca davanti ai giornalisti. “La risposta è sì”, ha detto dopo aver sentito la replica di Pence. “Non era inaspettata ma mi sento molto bene”, ha proseguito.
Il presidente Usa ha avuto anche un duro battibecco con il corrispondente della Cnn dalla Casa Bianca Jim Acosta. Quando il giornalista ha ricordato come la carovana di migranti sia composta da povera gente e di come il tycoon l’abbia dipinta durante la campagna elettorale, Trump è sbottato di fronte all’insistenza di Acosta: “Tu sei un maleducato, un nemico del popolo, la Cnn dovrebbe vergognarsi di averti come corrispondente alla Casa Bianca. Io governo, tu pensa alla Cnn“, ha proseguito il presidente cominciando a passeggiare nervosamente avanti e indietro, mentre il personale della Casa Bianca cercava di togliere il microfono al giornalista.
Poco dopo Trump non ha risposto nemmeno a un’altra giornalista della Cnn: “Si rimetta a sedere – ha detto Trump – lei è una maleducata, ha interrotto un collega”. E a un’altra giornalista che gli domandava se il suo partito abbia appoggiato i “nazionalisti bianchi“, Trump ha risposto: “E’ una domanda molto razzista“, accusando la giornalista di essere “una persona orribile”.