Siete stufi degli smartphone che smettono di funzionare dopo due anni e vorreste un prodotto che non sia soggetto all’obsolescenza programmata? Probabilmente il nuovo Motorola One è quello che fa per voi, se vi sapete accontentare. Il suo segreto sta nel software, ossia nella presenza del sistema operativo Android One di cui parleremo diffusamente più avanti. Fra le buone notizie che riguardano questo prodotto ci sono anche il prezzo di 299 euro, l’ottima esperienza d’uso e l’autonomia di alto livello. Non mancano però le note dolenti emerse durante il nostro test: resa fotografica, processore e qualità dello schermo.
Prima di correre ad acquistarlo, consigliamo di mettere a confronto il Motorola One con concorrenti diretti quali Xiaomi Mi A2, che beneficia di un processore più recente, e il Moto G6 Plus, che si trova online a 255 euro circa.
Abbiamo accennato ad Android One. Si tratta di un sistema operativo per smartphone creato espressamente per i prodotti di fascia medio/bassa, a cui questo software garantisce un’esperienza d’uso fluida, nonostante l’hardware di base sia di basso profilo. Altrimenti detto: con uno smartphone economico e una versione evoluta di Android avreste per le mani un prodotto lento. Uno smartphone di pari prezzo e configurazione, ma con Android One, è scattante.
In più Google ha promesso aggiornamenti più rapidi di questo sistema rispetto alle altre versioni di Android, e garantiti per almeno tre anni. Significa che il ciclo vitale dei prodotti non è programmato in modo da limitarne la durata a una “data di scadenza” prefissata. Quella che appunto si definisce obsolescenza programmata.
Esteticamente parlando, Motorola One è disponibile nei colori bianco e nero e presenta un design pulito che richiama le linee e l’eleganza di iPhone X. È sottile 7,9 mm, e il rivestimento posteriore è realizzato in vetro: bello da vedere, ma attenzione che è una calamita per le ditate! Inoltre, per sua natura il vetro è scivoloso, quindi consigliamo di proteggerlo con una cover.
Anche chi non è esperto di smartphone noterà la forma allungata di questo telefono, che si estende più in lunghezza che in larghezza, formando un grande rettangolo. Il risultato è che si è spesso costretti a usare entrambe le mani per poter raggiungere i punti più alti dello schermo.
La dotazione comprende il sensore biometrico per accedere al sistema tramite impronta digitale, che nelle prove si è dimostrato sempre preciso e reattivo. Non lo è altrettanto il riconoscimento del volto. La maggior parte dell’area frontale è occupata come sempre dallo schermo, che in questo caso ha una diagonale utile di 5,9 pollici. È di tipo IPS LCD, una tecnologia non nuovissima che restituisce immagini meno sature e con contrasti meno accentuati di quelle degli schermi più recenti. I colori insomma risultano un po’ spenti, ma del resto il prezzo è molto basso.
Non brilla nemmeno la risoluzione, limitata allo standard HD+ (720 x 150 pixel). Lo standard attuale è 1.920 x 1.080 pixel. Il produttore ha spiegato che questa decisione è frutto di un compromesso per tenere alta l’autonomia, a a guardare i risultati dei test sulla batteria dobbiamo dargli ragione. Durante la nostra prova siamo riusciti a raggiungere 5 ore e 21 minuti di autonomia con lo schermo sempre acceso, e 11 ore e 43 minuti con un uso normale (lasciando spegnere il display quando non in uso). Con un utilizzo medio si può arrivare a sera senza particolari problemi.
Sulle prestazioni bisogna chiudere un occhio, perché il processore Snapdragon 625 è un po’ datato, e 4 Gigabyte di memoria RAM non sono certo il massimo. In compenso lo spazio di archiviazione interno di 64 Gigabyte si può espandere tramite microSD fino a 256 Gigabyte. Nonostante tutto, si riesce a utilizzare tranquillamente questo dispositivo nelle operazioni quotidiane, e non va facilmente in affanno a meno che non si ecceda con il numero di applicazioni aperte o lunghe sessioni di video e di giochi.
Altro aspetto non proprio eccelso, come abbiamo detto, è la resa fotografica. Il Motorola One offre una doppia fotocamera posteriore con sensore principale da 13 megapixel e quello secondario – dedicato alla profondità – da 2 megapixel. Le foto che si ottengono sono tutto sommato in linea con la fascia di mercato in cui si inserisce. Il livello di dettaglio è buono con gli scatti diurni e in ottimali condizioni di illuminazione. In notturna la situazione peggiora e si ha una quasi totale perdita del dettaglio, con foto che spesso sembrano sgranate.
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La fotocamera frontale (per i selfie) è da 8 megapixel e ha in dotazione un Flash LED che è un po’ accecante durante l’autoscatto. I soggetti risultano un po’ sovraesposti, in compenso ci si può divertire con le funzionalità software presenti. In particolare, è da apprezzare la modalità Cinemagraphs che consente di creare piccole GIF animate in cui possiamo decidere quali elementi devono muoversi e quali invece devono restare fermi. Interessante anche l’integrazione di Google Lens, che visualizza informazioni sul soggetto che stiamo inquadrando. Per esempio, scattando la foto a un piatto ci indicherà la ricetta.
Chiudiamo promuovendo la connettività, che comprende la presa jack audio per le cuffie e la porta universale USB-C per la ricarica, oltre al vano per la doppia SIM. Attenzione perché quest’ultimo si apre solo utilizzando la spilletta inclusa in confezione, che è più lunga rispetto a quelle standard: non perdetela!