I due scienziati ipotizzano, ed era quello che si era pensato dopo la prima osservazione il 19 ottobre quando era stato chiamato A 2017 U1, che possa essere un oggetto artificiale o una vela solare, il tipo di oggetto che il compianto cosmologo Stephen Hawking voleva inviare verso Alpha Centauri
Da quasi un anno attira l’attenzione degli scienziati che studiano l’universo. Un’attenzione così grande che il misterioso visitatore interstellare ha avuto immediatamente un nome, Oumuamua, e un volto. E c’è stata anche l’ipotesi che arrivasse da un altro sistema planetario e in particolare da un mondo con due soli. L’intruso del Sistema Solare era stato considerato un asteroide e successivamente una cometa. La penultima ipotesi è stata che potrebbe anche non essere solo e altri oggetti come lui/lei potrebbero vagare nella Via Lattea trasportando i mattoni della vita.
Oggi il Corriere della Sera riporta la notizia dell’ipotesi che arriva in un contributo pubblicato su Astrophysical Journal. La rivista online nel settembre scorso ha accettato di pubblicare un paper di cinque pagine a firma di Abraham Loeb professore di astronomia all’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics a Boston e dal suo dottorato Shmuel Bialy. I due scienziati ipotizzano, ed era quello che si era pensato dopo la prima osservazione il 19 ottobre quando era stato chiamato A 2017 U1, che possa essere un oggetto artificiale o una vela solare, il tipo di oggetto che il compianto cosmologo Stephen Hawking voleva inviare verso Alpha Centauri. I due ricercatori si pongono la domanda che dà il titolo al loro lavoro se la “peculiare” accelerazione dell’oggetto possa essere spiegata con una pressione da radiazione solare.
Oumuamua, lungo circa 800 metri e largo 100, piatto e di colore rosso scuro (tanto che sui social c’era chi parla di alieni o di una nave spaziale) ed è velocissimo ovvero 313.600 chilometri orari. Grazie alle immagini catturate l’anno scorso, i ricercatori avevano scoperto che la sua luminosità del Messaggero (questo il significato di Oumuamua) variava drasticamente mentre completava una rotazione sul proprio asse ogni 7,3 ore. Scoperto dal telescopio Pan-STARRS 1 nelle Hawaii, inizialmente il corpo celestesembrava una cometa o un piccolo asteroide come tanti, ma le osservazioni nei due giorni successivi avevano indicato che si trattava di qualcosa di insolito. L’ipotesi che possa essere un oggetto alieno ovviamente viene guardata con grande e comprensibile sospetto dal resto della comunità scientifica. La storia di Oumuamua prosegue.
L’abstract su Astrophysical Journal