Il vertice tra i premier e vicepremier slitta alla mattina di giovedì ma il percorso della riforma della prescrizione subisce uno stop. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha infatti scritto alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia per spiegare che se intendono inserire nel ddl Anticorruzione anche la prescrizione dovranno riaprire i termini degli emendamenti su questo tema e prevedere nuovi audizioni se i parlamentari le chiederanno. Tradotto vuol dire che difficilmente il testo sarà – come previsto – alla Camera lunedì 12 novembre.
Il vertice giovedì alle 8 e 30 – E non per motivi politici ma procedurali. Anche sul fronte dell’intesa tra M5s e Lega, per la verità, non si registrano passi in avanti. Giovedì mattina alle otto e trenta Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si siederanno attorno a un tavolo per cercare di trovare un accordo. All’incontro parteciperà anche il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, che ha sentito Salvini in serata e che fino oggi ha ribadito la volontà di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Non sono entrati nei dettagli ma si sono detti ottimisti sulla possibilità di raggiungere un’intesa i due leader delle forze di governo. “Sono sicuro che sulla prescrizione raggiungeremo l’accordo migliore per gli italiani all’interno della legge anticorruzione. La riforma della prescrizione è nel contratto di governo”, dice Di Maio in diretta facebook. “La risolviamo velocemente questa diatriba, nessuno riuscirà a intristirmi in questa giornata”, ha ripetuto Salvini. Che però ha messo le mani avanti: “La riforma della giustizia è fondamentale. La prescrizione ne fa parte. C’è nel contratto la sua riforma, non verrà abolita. Vogliamo punire i furbetti che pagavano gli avvocati per tirare in lungo, ma non possiamo tenere neanche 60 milioni di italiani ostaggio per anni e anni in processi che si sa quando iniziano ma non quando finiscono”. Di Maio ha rilanciato: “La legge anticorruzione arriverà la settimana prossima alla Camera in Aula e quindi la settimana prossima potrebbe già finire il suo percorso alla Camera.Una delle norme che amano di più i furbetti è la prescrizione: in questi anni ha assicurato l’impunità a chi faceva frodi fiscali, a chi era in affari di corruzione ma anche in questione efferate come il padre che stupra la figlia, o nelle stragi come quella di Viareggio. E poi la compravendita dei senatori, quella di Silvio Berlusconi, che è stato prescritto 8 volte. Stiamo parlando di questa gente qui, questi amano la prescrizione”.
Fico: “Se Anticorruzione contiene prescrizione allungare tempi” – In realtà non è per niente detto che il ddl Anticorruzione arrivi alla Camera la settimana prossima. “Non ritengo necessario, in questa fase, sottoporre la questione alla Giunta per il regolamento”, è competenza della commissione la “definizione del perimetro dell’intervento normativo da esaminare nell’ambito di uno stesso procedimento, indicandone gli oggetti e la ratio complessiva”, ha scritto Fico ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia. Giulia Sarti e Giuseppe Brescia gli avevano chiesto al presidente della CAmera di convocare la giunta del regolamento per avere un parere sull’inclusione dell’emendamento che blocca la prescrizione nel ddl anticorruzione, ampliandone quindi il perimetro. “Ci sono dubbi sull’ammissibilità. Anche noi, evidentemente, abbiamo dei dubbi”, diceva il leghista Luca Paolini, componente della commissione Giustizia della Camera. Paolini e gli altri deputati del Carroccio che siedono nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno avuto una breve riunione in giornata per discutere della vicenda. Poi in serata è arrivato il parere di Fico. “In merito alla specifica questione da Voi rappresentata -si legge nelle lettera del presidente della Camera -, osservo come alla Commissione in sede referente, in occasione dell’esame dei progetti di legge ad essa assegnati, sia affidata la definizione del perimetro della materia in oggetto in tale facoltà è da ritenersi certamente inclusa anche la possibilità di adottare una decisione espressa di definizione del perimetro dell’intervento normativo da esaminare nell’ambito di uno stesso procedimento, indicandone gli oggetti e la ratio complessiva. In tal senso si rinvengono diversi precedenti di ampliamento o di delimitazione dell’ambito dell’intervento normativo”. In pratica per il presidente della Camera è ammissibile inserire nel ddl Anticorruzione la riforma della prescrizione. E per farlo non occorre un parere della giunta per il regolamento. Ma – continua Fico – “a seguito dell’eventuale ridefinizione dell’intervento normativo, occorrerà indicare un nuovo e congruo termine per la presentazione degli emendamenti con riferimento al tema della prescrizione”.
Bonafede: “Così solo in Grecia” – Adesso quindi andranno in onda due trattative: una politica con l’incontro tra premier e vicepremier, e una tecnica, con le commissioni che dovranno decidere come muoversi. Il Movimento 5 stelle non sembra intenzionato a far passare l’Anticorruzione senza la prescrizione. Per il guardasigilli Alfonso Bonafede: “Il punto è che dopo il primo grado di giudizio lo Stato non può permettersi di dire che la giustizia scade. Abbiamo sempre detto che le persone che sbagliano pagano, affronteranno un processo che deve arrivare dall’inizio alla fine. Ci deve essere un principio fondamentale che quell’emendamento contiene: se ad esempio uno stupratore, inizia il processo, poi c’è il primo grado, non è immaginabile che magari arrivi una prescrizione al secondo grado o in Cassazione”. Il ministro della giustizia cita Piercamillo Davigo: “La prescrizione che esiste in quasi tutti paesi del mondo viene attuata, come in Italia, solo in Italia. Non è che si critica l’istituto della prescrizione però, così come viene applicata in Italia, esiste solo in Italia e in Grecia. Non è ammissibile. Gli altri paesi, quando gli raccontiamo come funziona la prescrizione da noi, scoppiano a ridere e questa cosa non è più accettabile. Sto cercando di portare avanti delle riforme della giustizia che permettano all’Italia di camminare a testa alta anche nelle sedi internazionali e ci stiamo riuscendo”.
Cassazione: “Modificare tutto il processo penale” – Chiedono una riforma complessiva del processo penale anche gli addetti ai lavori. “Il problema è di carattere generale e va affrontato in un’ottica di ripensamento del processo penale. Un problema che il Parlamento deve affrontare in modo organico”, dice il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, che difende la Suprema corte da lui guidata: “La prescrizione scatta soprattutto nel corso dei processi di merito: prescrizioni per ritardi in Cassazione non ce ne sono perché fissiamo i processi in tempi brevissimi”. “Concordo con chi ritiene che l’emendamento, che integra e rafforza l’intervento già fatto dal ministro Orlando, non è risolutivo“, dice il pg della Cassazione, Riccardo Fuzio. “La posizione espressa da singoli esponenti – aggiunge – della magistratura e dell’avvocatura va condivisa”, nel senso della necessità di “operare una riflessione totale sul processo penale: dall’avviso della notizia del reato, al pm sino alla fase di accesso in Cassazione”.
Chiede una riforma di tutto il processo penale anche Giuseppe Cascini, eletto da Area al Csm e presidente della Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli, che sta elaborando un parere sul ddl Anticorruzione. “La magistratura – dice – ha sempre indicato la necessità di una riforma della prescrizione che ne eliminasse la impropria funzione di messa nel nulla dell’attività giudiziaria e di strumento che favorisce prassi dilatorie. E la riforma della prescrizione deve inserirsi in una compiuta riforma del sistema processuale che garantisca tempi ragionevoli di definizione dei procedimenti”. Lo stop della prescrizione dopo il primo grado – fa notare Cascini – “è il sistema vigente in tutto il mondo, ma da nessuna parte i processi durano tanto come in Italia”.
Politica
Prescrizione, i tempi si allungano. Fico: “Se è inserita in Anticorruzione nuovi termini per gli emendamenti”
Rinviato alla mattina di giovedì 8 novembre il vertice tra leader. "Troveremo un accordo", dicono entrambi i vicepremier. Intanto il presidente della Camera risponde a quelli delle Commissioni affari costituzionali e Giustizia della Camera, che avevano chiesto di convocare la Giunta del regolamento: "Se il perimetro del ddl viene ampliato, tempi congrui per l'esame"
Il vertice tra i premier e vicepremier slitta alla mattina di giovedì ma il percorso della riforma della prescrizione subisce uno stop. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha infatti scritto alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia per spiegare che se intendono inserire nel ddl Anticorruzione anche la prescrizione dovranno riaprire i termini degli emendamenti su questo tema e prevedere nuovi audizioni se i parlamentari le chiederanno. Tradotto vuol dire che difficilmente il testo sarà – come previsto – alla Camera lunedì 12 novembre.
Il vertice giovedì alle 8 e 30 – E non per motivi politici ma procedurali. Anche sul fronte dell’intesa tra M5s e Lega, per la verità, non si registrano passi in avanti. Giovedì mattina alle otto e trenta Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si siederanno attorno a un tavolo per cercare di trovare un accordo. All’incontro parteciperà anche il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, che ha sentito Salvini in serata e che fino oggi ha ribadito la volontà di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Non sono entrati nei dettagli ma si sono detti ottimisti sulla possibilità di raggiungere un’intesa i due leader delle forze di governo. “Sono sicuro che sulla prescrizione raggiungeremo l’accordo migliore per gli italiani all’interno della legge anticorruzione. La riforma della prescrizione è nel contratto di governo”, dice Di Maio in diretta facebook. “La risolviamo velocemente questa diatriba, nessuno riuscirà a intristirmi in questa giornata”, ha ripetuto Salvini. Che però ha messo le mani avanti: “La riforma della giustizia è fondamentale. La prescrizione ne fa parte. C’è nel contratto la sua riforma, non verrà abolita. Vogliamo punire i furbetti che pagavano gli avvocati per tirare in lungo, ma non possiamo tenere neanche 60 milioni di italiani ostaggio per anni e anni in processi che si sa quando iniziano ma non quando finiscono”. Di Maio ha rilanciato: “La legge anticorruzione arriverà la settimana prossima alla Camera in Aula e quindi la settimana prossima potrebbe già finire il suo percorso alla Camera.Una delle norme che amano di più i furbetti è la prescrizione: in questi anni ha assicurato l’impunità a chi faceva frodi fiscali, a chi era in affari di corruzione ma anche in questione efferate come il padre che stupra la figlia, o nelle stragi come quella di Viareggio. E poi la compravendita dei senatori, quella di Silvio Berlusconi, che è stato prescritto 8 volte. Stiamo parlando di questa gente qui, questi amano la prescrizione”.
Fico: “Se Anticorruzione contiene prescrizione allungare tempi” – In realtà non è per niente detto che il ddl Anticorruzione arrivi alla Camera la settimana prossima. “Non ritengo necessario, in questa fase, sottoporre la questione alla Giunta per il regolamento”, è competenza della commissione la “definizione del perimetro dell’intervento normativo da esaminare nell’ambito di uno stesso procedimento, indicandone gli oggetti e la ratio complessiva”, ha scritto Fico ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia. Giulia Sarti e Giuseppe Brescia gli avevano chiesto al presidente della CAmera di convocare la giunta del regolamento per avere un parere sull’inclusione dell’emendamento che blocca la prescrizione nel ddl anticorruzione, ampliandone quindi il perimetro. “Ci sono dubbi sull’ammissibilità. Anche noi, evidentemente, abbiamo dei dubbi”, diceva il leghista Luca Paolini, componente della commissione Giustizia della Camera. Paolini e gli altri deputati del Carroccio che siedono nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno avuto una breve riunione in giornata per discutere della vicenda. Poi in serata è arrivato il parere di Fico. “In merito alla specifica questione da Voi rappresentata -si legge nelle lettera del presidente della Camera -, osservo come alla Commissione in sede referente, in occasione dell’esame dei progetti di legge ad essa assegnati, sia affidata la definizione del perimetro della materia in oggetto in tale facoltà è da ritenersi certamente inclusa anche la possibilità di adottare una decisione espressa di definizione del perimetro dell’intervento normativo da esaminare nell’ambito di uno stesso procedimento, indicandone gli oggetti e la ratio complessiva. In tal senso si rinvengono diversi precedenti di ampliamento o di delimitazione dell’ambito dell’intervento normativo”. In pratica per il presidente della Camera è ammissibile inserire nel ddl Anticorruzione la riforma della prescrizione. E per farlo non occorre un parere della giunta per il regolamento. Ma – continua Fico – “a seguito dell’eventuale ridefinizione dell’intervento normativo, occorrerà indicare un nuovo e congruo termine per la presentazione degli emendamenti con riferimento al tema della prescrizione”.
Bonafede: “Così solo in Grecia” – Adesso quindi andranno in onda due trattative: una politica con l’incontro tra premier e vicepremier, e una tecnica, con le commissioni che dovranno decidere come muoversi. Il Movimento 5 stelle non sembra intenzionato a far passare l’Anticorruzione senza la prescrizione. Per il guardasigilli Alfonso Bonafede: “Il punto è che dopo il primo grado di giudizio lo Stato non può permettersi di dire che la giustizia scade. Abbiamo sempre detto che le persone che sbagliano pagano, affronteranno un processo che deve arrivare dall’inizio alla fine. Ci deve essere un principio fondamentale che quell’emendamento contiene: se ad esempio uno stupratore, inizia il processo, poi c’è il primo grado, non è immaginabile che magari arrivi una prescrizione al secondo grado o in Cassazione”. Il ministro della giustizia cita Piercamillo Davigo: “La prescrizione che esiste in quasi tutti paesi del mondo viene attuata, come in Italia, solo in Italia. Non è che si critica l’istituto della prescrizione però, così come viene applicata in Italia, esiste solo in Italia e in Grecia. Non è ammissibile. Gli altri paesi, quando gli raccontiamo come funziona la prescrizione da noi, scoppiano a ridere e questa cosa non è più accettabile. Sto cercando di portare avanti delle riforme della giustizia che permettano all’Italia di camminare a testa alta anche nelle sedi internazionali e ci stiamo riuscendo”.
Cassazione: “Modificare tutto il processo penale” – Chiedono una riforma complessiva del processo penale anche gli addetti ai lavori. “Il problema è di carattere generale e va affrontato in un’ottica di ripensamento del processo penale. Un problema che il Parlamento deve affrontare in modo organico”, dice il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, che difende la Suprema corte da lui guidata: “La prescrizione scatta soprattutto nel corso dei processi di merito: prescrizioni per ritardi in Cassazione non ce ne sono perché fissiamo i processi in tempi brevissimi”. “Concordo con chi ritiene che l’emendamento, che integra e rafforza l’intervento già fatto dal ministro Orlando, non è risolutivo“, dice il pg della Cassazione, Riccardo Fuzio. “La posizione espressa da singoli esponenti – aggiunge – della magistratura e dell’avvocatura va condivisa”, nel senso della necessità di “operare una riflessione totale sul processo penale: dall’avviso della notizia del reato, al pm sino alla fase di accesso in Cassazione”.
Chiede una riforma di tutto il processo penale anche Giuseppe Cascini, eletto da Area al Csm e presidente della Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli, che sta elaborando un parere sul ddl Anticorruzione. “La magistratura – dice – ha sempre indicato la necessità di una riforma della prescrizione che ne eliminasse la impropria funzione di messa nel nulla dell’attività giudiziaria e di strumento che favorisce prassi dilatorie. E la riforma della prescrizione deve inserirsi in una compiuta riforma del sistema processuale che garantisca tempi ragionevoli di definizione dei procedimenti”. Lo stop della prescrizione dopo il primo grado – fa notare Cascini – “è il sistema vigente in tutto il mondo, ma da nessuna parte i processi durano tanto come in Italia”.
Il potere dei segreti
di Marco Lillo 12€ AcquistaArticolo Precedente
Prescrizione, Di Maio: “Questione di civiltà. Non dubito della lealtà del governo, raggiungeremo accordo”
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - ''Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente''. Terna, presentando il piano di sviluppo 2025, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, al fine di ''garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile''.
Tra i principali progetti pianificati Terna segnala 'Sa.Co.I.3', il progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia 'Elmed', il raddoppio interconnessione Italia-Grecia, che ''consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni''.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come 'Merchant lines', a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 Gw di capacità. Terna segnala che la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette di ''avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete''.
Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 Gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 Gw di solare, 110 Gw di eolico on-shore e 86 Gw di eolico off-shore) e 277 Gw per sistemi di accumulo. Questi numeri, che ''superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di descrizione degli scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo'', secondo la società.
In aggiunta, nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 Gw, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021. Tali richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Terna annuncia che ''con lo scopo di favorire una sempre più ampia abilitazione delle rinnovabili e per garantire un’elevata qualità del servizio, in sinergia con i concessionari del servizio di distribuzione, è stato individuato un set di Cabine primarie da potenziare o da connettere alla Rete di trasmissione nazionale''. Il trend di tali richieste di connessione si è ulteriormente ampliato per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr. Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato sulla definizione di 76 'microzone' che ''consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete''.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Dallo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative alla garanzia di stabilità e sicurezza della rete elettrica, passando per la risoluzione delle congestioni locali. Sono gli obiettivi del piano di sviluppo 2025 presentato da Terna. ''Considerato il complesso e sfidante contesto elettrico'' Terna comunica di aver ''svolto una importante attività di definizione delle priorità di sviluppo. Sono stati privilegiati gli interventi che offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni 'capital light' al fine di ridurre i costi e massimizzare l'efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica''.
Gli interventi previsti dal piano, che consentiranno di operare con una visione di lungo termine in considerazione delle esigenze della rete, rispondono alla necessità di ''sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative, funzionali al raggiungimento della capacità obiettivo efficiente, per aumentare i limiti di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia''. Il programma prevede anche di ''risolvere le congestioni locali, garantendo l’esercizio in sicurezza all’interno delle zone di mercato, tramite la pianificazione di interventi intrazonali''.
Terna punta inoltre a ''rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione territoriale efficiente''. Infine sarà garantita ''la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero, che consentono una gestione flessibile e bilanciata delle risorse energetiche, favorendo gli scambi tra le reti nazionali''.
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Tra questi figurano le principali opere infrastrutturali dell’azienda, come Tyrrhenian Link, il collegamento hvdc sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. ''L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili''. L’opera sarà completata entro il 2028.
Tra le opere principali Terna segnala Adriatic Link: il collegamento hvdc tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini. L’entrata in esercizio è prevista per il 2029. Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui la Dorsale Adriatica: collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì che garantirà il rafforzamento del corridoio adriatico, permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio.
Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Il Piano di Sviluppo 2025 di Terna si pone l’obiettivo di estrarre maggior valore dagli asset esistenti, tramite interventi di tipo 'capital light', che si basano su strumenti e soluzioni innovative e che si affiancano ai tradizionali interventi infrastrutturali, consentendo di perseguire rilevanti benefici per la rete. L’attività di Terna di pianificazione della futura rete elettrica può contare oggi su iter di approvazione semplificati per le grandi infrastrutture da parte di Arera e Mase. In particolare, l’Autorità, attraverso il meccanismo dell’approvazione per fasi, ha semplificato il processo fornendo strumenti per velocizzare il percorso di progettazione, autorizzazione e realizzazione.
Anche a valle delle recenti semplificazioni normative ''è stato possibile raggiungere una significativa riduzione dei tempip''. La realizzazione delle infrastrutture sarà supportata anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema. Su tutti, il Capacity market con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse (Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico). La prima asta del Macse sarà svolta da Terna il prossimo 30 settembre.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.